Al Foro nessuno vuole vincere
Non ho nessuna prova per sostenere quello che sto per scrivere ma è mia forte convinzione che se si fosse trattato di un torneo del Grande Slam la Sharapova, che aveva concluso a tarda ora la sera prima il suo quarto di finale contro la svizzera Schnyder, sarebbe andata regolarmente in campo. Aggiungo, ma anche questa è una mia personalissima considerazione, che considerate le difficoltà che aveva incontrato nei due precedenti incontri, la Sharapova aveva certamente poca voglia di trovarsi ieri difronte la più in forma tra tutte le protagoniste. Per tutto quello che è successo non ci sono responsabili tanto è vero che gli organizzatori saranno, temo anche in futuro, le maggiori vittime, insieme al pubblico, per l'infernale e quasi incredibile serie di contrattempi che si sono verificati. La verità di fondo, purtroppo, è che il nostro torneo è ancora lontano, almeno nella considerazione dei giocatori e delle giocatrici, dallo status di quinto slam che qualcuno gli vorrebbe attribuire. In questo senso, per quanto comprensibile, l'imbarazzato comunicato diffuso dall'organizzazione afferma una circostanza non vera e cioè che «quanto accaduto a Roma si era già verificato altrove». Ebbene nella mia memoria ma soprattutto nella raccolta di risultati di tutti i principali tornei disputati nella storia del tennis il mancato svolgimento o il mancato completamento di due quarti di finale e di tre semifinali non ha precedenti. Dalla sfortunata mezza giornata delle semifinali è uscita la novità davvero sorprendente della giovane francese Alize Cornet che, partita dalle qualificazioni, giocherà domani in finale contro Jelena Jankovic. Si pensava che la russa Anna Chakvetadze non potesse sbagliare una partita nella quale aveva ampi margini di vantaggio, dalla classifica all'esperienza. Per 40 minuti tutto è andato secondo le previsioni. Senza fare nulla di straordinario la Chakvetadze dal 3 a 2 per la Cornet nel primo set ha infilato una serie di sette giochi consecutivi. Stava per conquistarne un ottavo quando la bambina francese si è trovata 0-30 sul proprio servizio ma qui, per ragioni abbastanza misteriose, la partita ha cambiato completamente direzione. Con un incredibile parziale di 19 punti a 2 la Cornet ha recuperato, si è portata in testa per 4 a 3 ed ha vinto il secondo set per 6-4. La qualità del gioco è purtroppo rimasta modesta ed alla fine ha prevalso il maggior coraggio della francesina mentre la Chakvetadze accettava la sconfitta senza il minimo segnale di reazione. Dal 2 a 1 per la russa si verificava un altro parziale piuttosto strano, 12 punti a 1 per la francese che finiva per vincere per 6-3 in un'ora e 41 minuti. Le statistiche erano sconfortanti. Sommando i dati delle due giocatrici trovo 33 colpi vincenti di fronte a 90 errori gratuiti, un bilancio da torneo challenger. «Quando mi sono trovata 0 a 3 nel secondo set mi sono detta che non potevo perdere in quel modo, per fortuna lei ha cominciato a sbagliare ed alla fine sono riuscita a vincere!» Molta spontanea simpatia nelle parole di Alize Cornet, nata a Nizza il 22 gennaio 1990. Volendo (ma non lo farà) potrebbe giocare quest'anno le gare juniores. Comunque sarà difficile che Jelena Jankovic non riesca a conquistare oggi il secondo titolo consecutivo. L'ultima giocatrice a vincere due volte di fila il nostro torneo è stata Amelie Mauresmo (2004-2005) ma il record dei successi consecutivi appartiene con 4 alla spagnola Conchita Martinez (1993-96).