Agli Internazionali ridono solo le outsider
È possibile che le cifre ufficiali mi smentiscano, ma io mi fido della mia esperienza e dei miei occhi. Mi ricordo semifinali da tutto esaurito o quasi ai tempi di Gabriela Sabatini, Martina Hingis, Martina Navratilova, Steffi Graf e per la stessa Venus Williams, mentre ancora ieri c'erano troppi vuoti sulle tribune del Foro Italico. La speranza è che lo spettacolo offerto ieri da Jelena Jankovic e Venus Williams abbia fatto capire al pubblico che il tennis femminile può essere più divertente di quello maschile. Tra l'altro, il tennis delle donne ha il vantaggio, per un pubblico fatto quasi esclusivamente da praticanti, di costituire un modello più accessibile, perché quello degli uomini è troppo distante, ormai, dalle possibilità dei semplici tennisti della domenica. Eppure il quarto di finale di ieri pomeriggio, divenuto il secondo in ordine di programmazione per il ritiro di Serena Williams, bloccata da problemi alla schiena, non era cominciato bene. A parte i sei break consecutivi nei primi sei giochi, il numero degli errori era eccessivo. Gli attacchi di Venus Williams erano fuori misura. La Jankovic, dal canto suo, non riusciva a essere regolare. Per fortuna, dal 3 pari in poi il livello è progressivamente cresciuto. Venus non sbagliava una volee, la Jankovic disegnava il campo con rovesci molto precisi. Sul 5 pari si giocava un game bello e affascinante che richiedeva ben 20 punti per avere una padrona. La Jankovic mancava cinque palle per il game, Venus chiudeva alla quarta palla break per conquistare poi, sul proprio servizio, il set dopo ben 63 minuti. Nel secondo set la Jankovic riusciva a spostare di più Venus e la costringeva a prendere rischi eccessivi.Si andava quindi al terzo set con Venus che prendeva un vantaggio di 2 a 0 e si procurava anche la palla del 3 a 1 prima di andare inevitabilmente in riserva. Non si arrendeva ma dopo aver mancato due palle per il 3 a 2 si spegneva e finiva per cedere dopo due ore e 27 minuti. Il ritiro di Serena promuoveva alla semifinali la rivelazione del torneo, la francese Alize Cornet che incontrerà oggi la russa Anna Chakvetadze che nel primo incontro di ieri pomeriggio ha sconfitto la bulgara Pironkova. Intanto, in attesa di affrontare la Schnyder, Maria Sharapova ha conquistato la sua prima vittoria agli Internazionali: la bella siberiana, infatti, si è aggiudicata la prima edizione del «Premio Eleganza Compeed». In serata giungeva da Amburgo la piacevole notizia della vittoria di Andreas Seppi sul tedesco Nicolas Kiefer. Sembrava che Seppi, che dopo aver vinto il primo set era stato in vantaggio per 5 a 2 nel secondo, avesse sciupato una grande occasione. Invece nel terzo set è stato lui a rimontare dopo che Kiefer aveva servito per il match sul 5 a 4. Solo Andrea Gaudenzi, a Montecarlo nel 1995, e Filippo Volandri, a Roma l'anno scorso, erano riusciti, tra gli italiani, a raggiungere la semifinale di un Masters Series. Oggi Seppi la giocherà contro pronostico contro Roger Federer. In chiusura di giornata Maria Sharapova è stata costretta a confermare le sue qualità agonistiche che le hanno consentito di battere alla distanza la svizzera Patty Schnyder che le ha sottratto il primo set ed è stata in partita fino al 5 pari del secondo. Solo nel terzo set le differenze si sono fatte sentire e la Schnyder si è dovuta arrendere. Come nei precedenti incontri la Sharapova non ha giocato al meglio delle sue possibilità ma nei momenti di difficoltà non le sono mancati né il coraggio, né i colpi. Oggi la semifinale con la Jankovic ha le caratteristiche di una finale anticipata.