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Alessandro Austini [email protected] Una possibilità su ...

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Solo un pareggio o una vittoria dei toscani rinvierebbe la sentenza a domenica prossima. Le percentuali le dà direttamente Spalletti: «Abbiamo l'1% di possibilità che il campionato rimanga aperto perché l'Inter è più forte del Siena. Però sarebbe sbagliato abbassare ora le armi perché nel calcio se ne vedono di tutti i colori: le sorprese in passato non sono mancate». Come il Lecce retrocesso che batte la Roma di Eriksson all'Olimpico, oppure il Perugia già salvo che condanna la Juve e regala lo scudetto alla Lazio. Guai, quindi, a pensare solo a quello che accade a Milano. «Immaginatevi cosa succederebbe in caso di passo falso dell'Inter e una nostra mancata vittoria - avverte Spalletti - sarebbe un rammarico se non ci facessimo trovare pronti». A Trigoria hanno già fatto il pieno di rimpianti pensando ai punti regalati dai giallorossi alle «piccole» e gli «aiutini» arbitrali alla capolista in crisi. Il voto alla squadra, secondo Spalletti, è comunque altissimo. «Io ai ragazzi dò un 9, perché 10 va dato solo a chi vince. Rabbia se arriviamo ad un punto di distacco? Sì, potrebbe esserci ma bisognerà prendere atto della forza dell'Inter e del loro grande campionato». Per battere l'Atalanta dell'ex Del Neri, la Roma si affiderà alle giocate di Vucinic. Totti stavolta sarà in tribuna: un occhio ai suo compagni e l'altro alle notizie in arrivo da San Siro. Rientra Mancini, la cui fascia di competenza dipenderà dalle altre scelte: se verrà riproposta la «catena» di esterni Cassetti-Tonetto a sinistra, il brasiliano passerà a destra. Altrimenti, con Cicinho avanzato sulla trequarti, Amantino va a sinistra. Aquilani, il più convincente a Catania, contende un posto a Perrotta o a uno degli esterni. Juan ancora out insieme a Ferrari, il partner di Mexes al centro della difesa sarà Panucci. La resa dei conti con i nerazzurri, seppur in tono minore, arriverà il 24 maggio all'Olimpico nella finale di coppa Italia. «Quel giorno - prosegue l'allenatore giallorosso - le possibilità saranno 50 e 50». Poi si aprirà il mercato, con tanti nodi da sciogliere e la proprietà impegnata in questioni ben più rilevanti. Il primo passo è stato mosso con la firma di Doni, entro breve andrà sciolto l'enigma- Mancini. «Noi vorremmo tenerlo - dice il tecnico - perché è un grande giocatore. Lui cosa vuole fare? Dovete chiederlo al giocatore». In chiusura, Spalletti dà anche un giudizio sulla vicenda del giovane Petrucci, talento classe '91, strappato ai giallorossi dal Manchester United. «Purtroppo c'è un regolamento che può essere impugnato. La Roma ha fatto le cose corrette, se poi c'è una famiglia che vuole portare il proprio ragazzo altrove non si può sconvolgere il proprio lavoro». Nello spogliatoio giallorosso c'è ancora la convinzione di potersi giocare lo scudetto al foto-finish. Cassetti si fa portavoce del partito degli ottimisti. «Il misteri ci ha dato nove in pagella? Aspettiamo, perché alla fine il voto potrebbe essere dieci... Le speranze sono davvero poche ma ci auguriamo di ricevere un regalo del Siena. Non ci sentiamo inferiori all'Inter, ci crediamo per questo e confidiamo in qualcosa di importante». Doni fresco di rinnovo, analizza la stagione. «Non so se sia giusto che il campionato finisca così, sarebbe potuto andare meglio, comunque per noi è stato un buon anno ma il prossimo sarà migliore». Anche i tifosi sembrano proiettati al futuro: per oggi venduti solo diecimila tagliandi, le presenze non supereranno le quarantamila unità.

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