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Luigi Salomone [email protected] Ormai sono separati in ...

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Le prime defezioni hanno colto di sorpresa Lotito chiuso a Villa San Sebastiano a fronteggiare una realtà più brutta di quanto si potesse pensare. C'è una struttura da rifondare, una squadra da stravolgere dopo le modeste prestazioni di quest'anno. Molti giocatori saranno ceduti anche se non sarà facili visto che molti rientreanno dai prestiti e il presidente biancoceleste si ritroverà nella condizione di doverli riciclare sul mercato. Tant'è, da ieri sono partite le grandi manovre con la priorità dell'allenatore e di un direttore sportivo che possa sostituire Sabatini, vero e proprio punto di riferimento della squadra durante tutta la gestione Lotito. Il candidato maggiore è Stefano Antonelli, attuale direttore generale del Torino in rottura con Cairo che porterebbe il tecnico Giampaolo rinnovando un connubio positivo all'Ascoli. Per la panchina resta in corsa Colantuono che però sembra candidato a restare a Palermo dove dovrebbe arrivare proprio Sabatini, suo principale sponsor. L'altro nome eccellente è Mazzarri (Samp) che da qualche giorno è in rotta con Garrone. «Non so se resterò», ha tuonato l'allenatore livornese ora corteggiato dalla Lazio ma anche dal Napoli che ancora non ha trovato il tecnico per la prossima stagione. Mazzarri potrebbe portare alla Lazio anche Cassano che il club biancoceleste non aveva voluto prendere la scorsa estate. Tutti questi discorsi non possono prescindere dall'incontro tra Lotito e Rossi per chiarire le rispettive posizioni su una stagione davvero deludente. Il progetto triennale sembra essersi chiuso l'altra sera all'Olimpico ma conoscendo il presidente laziale non si possono escludere colpi di scena anche perché l'attuale allenatore biancoceleste ha ancora un anno di contratto (guadagna circa 500 mila euro). Sono ore di riflessione per tutti con una sola certezza: peggio di così era davvero difficile fare.

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