Ferrari a Istanbul a caccia della terza doppietta
«Proviamo a vincere, ad arrivare davanti: che sia di un secondo, di 10 o di 50 non cambia», replica Felipe Massa, che scalpita a dover inseguire. La squadra è carica: dopo il misero punticino racimolato dal finlandese all'esordio in Australia, le rosse si sono messe a dominare. Franco successo di Iceman in Australia, doppietta in Bahrein, con Massa sul gradino più alto del podio, ancora doppietta ma a parti invertite a Barcellona. In Turchia si sono finora disputati tre Gp e a vincerli tutti sono stati i due attuali piloti Ferrari. È vero che nel primo Gran Premio Raikkonen vinse con i colori della McLaren, ma poi per due volte di fila Massa ha dominato, partendo dalla pole position. Sarà che Istanbul, come la natia San Paolo, è circuito a guida a senso antiorario: evidentemente ciò dice bene al brasiliano che, in effetti, spera uno storico tris. «Kimi - dice - ha vinto in Malesia, io ho risposto in Bahrein, lui è arrivato primo in Spagna. Confido molto che questa alternanza vincente continui». Ora tocca a me, in pratica. Kimi sia pure secondo. Gli uomini in rosso non parlano con spavalderia, anzi. Però le cose funzionano bene: «Sarà che ora so che cosa vogliono da me e loro sanno che cosa voglio io», ammette Raikkonen. Che chiarisce. «Sono qui per vincere. Io vorrei vincerle tutte. Poi è chiaro che non sempre le cose vanno come vorresti. E quando non accade, l'obiettivo è quello di fare il maggior numero di punti possibile ed evitare errori stupidi. Anche quel punticino australiano alla fine può contare. Ma per vincere bisogna essere perfetti». Intanto la Formula 1 perde i piloti della Super Aguri, Takuma Sato e Anthony Davidson, per il polemico ritiro del team. La Formula 1 non perde invece Heikki Kovalainen per il Gp di Turchia. Il pilota finlandese della McLaren ha superato i test medici cui la Fia lo ha sottoposto al suo arrivo a Istanbul per accertare se fosse o meno in grado di tornare a correre dopo lo spaventoso incidente di Barcellona.