Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Rossi: «Meritavamo di passare»

Esplora:
Delio Rossi

  • a
  • a
  • a

Il presidente, unico artefice del totale fallimento, esce prima, quando ancora la sua squadra, attrezzata alla stregua dell'Armata Brancaleone, continua a lottare in una lotta impari. Lotito se ne va per evitare la furiosa contestazione dei tifosi e le domande scomode dei cronisti. Delio resta lì, per cercare di dare una spiegazione al crollo totale. Dalla Champions League al turno preliminare di coppa Italia da giocare ad agosto, sotto il solleone, quando le grandi sono ancora lontane dal pensare agli impegni ufficiali. «Mi riesce difficile commentare l'ennesima partita - afferma il tecnico in sala stampa - la mia squadra ha fatto tutto quello che doveva fare. Nel doppio confronto non ha demeritato, anche nel ritorno ha fatto tutto bene tenendo il ritmo alto. Siamo stati settanta minuti nella loro metà campo, siamo andati vicino al gol, abbiamo preso due pali. Magari avessimo giocato in questa maniera tutte le partite di campionato, a questo punto non staremmo in questa posizione di classifica». L'allenatore biancoceleste è mortificato anche se non si dà per vinto. «C'è tanto da salvare in quest'annata, ma ci sono i mezzi per ripartire, paradossalmente anche da questa serata. Le scelte? Penso che rifarei tutto, l'unica cosa che cambierei è il risultato. Nel calcio ci vuole anche un pizzico di buona sorte che noi non abbiamo avuto. Ringrazio la gente che è venuta allo stadio, mi dispiace soprattutto per loro. A loro dico: guai ai vinti». La stagione si chiude con l'ennesima delusione. «Ho sempre messo la mia faccia e continuo a farlo - conclude Rossi - non dò voti alla mia squadra, farò le mie esternazioni a chi di dovere: soltanto chi cade può rialzarsi e ripartire». Ma questa volta rialzarsi non è facile: la realtà è più brutta del solito.

Dai blog