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Luca Fallica «Come mi pongo di ...

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E se provi ad affrontare l'argomento trattativa societaria si chiude a riccio come non farebbe mai a livello tattico sul campo di gioco. «Sono un allenatore e ho degli obblighi - ricorda Spalletti - la società con noi si è sempre comportata bene. Non so nulla di eventuali acquirenti o cordate straniere, e non lo voglio sapere perché non è il mio ruolo. Nemmeno i calciatori si devono lasciare turbare da queste voci, sennò sarebbe segno di fragilità. La società ci paga puntualmente». Poi, fuori conferenza stampa, il tecnico ricordava come la settimana scorsa alcune sue dichiarazioni erano state praticamente smentite proprio dalla società in uno degli ormai giornalieri comunicati. È la riprova che giocatori e staff tecnico sono all'oscuro (oppure bluffano?) di tutto, anche se «due chiacchiere» all'interno dello spogliatoio sono volate. E nel pomeriggio il tecnico aggiunge: «La proprietà è attenta alla crescita e pronta a migliorare la squadra e se ci fossero le condizioni giuste, Rosella Sensi sarebbe disponibile». «Qualsiasi cosa che riguarda la squadra - prosegue Spalletti - qualche attenzione la crea. Noi ne abbiamo parlato più di una volta di questa cosa nello spogliatoio, però non vorremmo che disturbasse. Qualcuno potrà essere più turbato di altri». In rappresentanza della squadra gli fa eco De Rossi. «Lo abbiamo sempre detto: ascoltiamo, vediamo, però ci sono troppe notizia contrastanti. Ma la società, che ci è sempre stata vicina, ci renderà eventualmente partecipi». Il pensiero adesso diventa difendere il secondo posto: obiettivo fondamentale per il progetto futuro, chiunque sarà il proprietario. «È importantissimo - riprende Spalletti - e dobbiamo avere ancora delle sensazioni di poter diminuire il distacco che c'è dall'Inter e di conseguenza il secondo posto è fondamentale». Per raggiungerlo, Spalletti oggi potrebbe eguagliare due record: quello delle vittorie stagionali personali in campionato (22, stabilito lo scorso anno), facendo il paio con quelle del club, stabilito anche nell'anno dell'ultimo scudetto e nel campionato 30-31. Privo di Totti, il tecnico affida le chiavi dell'attacco a Vucinic e cerca di recuperare il miglior Mancini, anche se forse al brasiliano non crede più molto. «Ha testa e gambe per giocare? La formazione la dico domani. Il calciatore sa che in un campionato così, le cose vengono più facili quando ti devi impegnare a ribaltare alcune situazioni. Sono convinto che farà bene». Se il tecnico deciderà oggi che il brasiliano non merita fiducia, si affiderà a Giuly dal primo minuto. Non è da escludere una fascia sinistra meno offensiva composta da Tonetto e il rientrante Cassetti. Intanto si rivede Aquilani, a meno di un mese dall'infortunio al collo del piede. «Sto meglio - ha detto il centrocampista - l'obiettivo stagionale? Vincere tutte le partite perché dobbiamo difendere il secondo posto e abbiamo anche una minima possibilità di arrivare primi. Le questioni societarie? Non ci toccano. Noi facciamo il nostro lavoro». Anche i giornalisti.

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