A Montecarlo quarti di finale prestigiosi
Mi riferisco, naturalmente, a Novak Djokovic che da quel giorno ne ha fatta di strada perché non solo si è insediato al terzo posto nella classifica mondiale alle spalle del duopolio Federer-Nadal ma ha buone probabilità di superarli. Djokovic non lo scopro davvero oggi. Mi aveva incantato al Roland Garros del 2005 quando da autentico sconosciuto aveva giocato per un'ora alla pari con quel Guillermo Coria che non si era ancora fatto traumatizzare da due sconfitte che gli hanno praticamente fatto chiudere la carriera. Per i non iniziati ricorderò che Coria ha perso due finali quasi vinte, una al Foro Italico contro Nadal ed una al Roland Garros contro Gaudio mentre oggi non riesce a passare il primo turno anche nei piccoli tornei challenger. Tutto questo per dire che non era stato difficile pronosticare a Djokovic un grande futuro che ovviamente non si può negare ad uno che, a vent'anni, ha già vinto un torneo dello Slam e tre Masters Series. Dunque appena Federer ha concluso il suo esame di riparazione liquidando in due set il francese Monfils, sono andati in campo per una virtuale finale mondiale under 21 il nostro Djokovic e lo scozzese Andy Murray, che sono nati ad una settimana di distanza nel maggio del 2007. Djokovic ha giocato un primo set da incorniciare. Basti dire che le statistiche gli attribuiscono 14 colpi vincenti e solo 7 errori, un dato quasi incredibile per un match che si gioca sulla terra battuta.Per fortuna del pubblico, che non si stava annoiando ma che giustamente voleva vedere una partita, Murray si è sottratto al k.o. procurandosi addirittura un break sull'uno pari del secondo set ma Djokovic non gli ha lasciato speranze recuperando immediatamente sul 2 pari. Qualche sciocchezza di Djokovic, che qualche volta esagera nel cercare la palla corta, ha tenuto Murray in partita per qualche game ma sul 4 pari un errore arbitrale ha fatto saltare i nervi allo scozzese che si è imbarcato in due doppi falli consecutivi che hanno chiuso il match dopo un'ora e un quarto. Un Nadal in grande spolvero ha battuto facilmente Ferrero ma oggi dovrà guardarsi da un altro connazionale, Ferrer, che lo ha battuto negli ultimi due confronti diretti (ma sul cemento). In quanto a Federer l'esame Nalbandian, con il quale ha un bilancio in parità di 8 vittorie a testa, è il più severo che gli potesse capitare. Nei quarti anche un derby russo tra Davydenko, il campione operaio, ed Andreev, che sulla terra è uno dei pochi ad aver battuto Nadal.