Sotto la pioggia la prima di Kirchen
Sempre un pò di qua e un pò di là, Kim: bravo corridore, ma molto discontinuo, e di fatto mai decisivo nelle gare più importanti. Ora che sta per compiere 30 anni, ha capito che una Parigi-Bruxelles, un Laigueglia e un paio di titoli di campione nazionale su strada non rappresentano un palmarés da urlo. E allora si è messo di buzzo buono per raccogliere un successo di prestigio: e con un percorso di avvicinamento coronato da due tappe vinte al Giro dei Paesi Baschi, si è presentato alla Freccia Vallone con tutte le credenziali per far bene. Al termine di una gara vivace e flagellata da un certo punto in poi dalla pioggia, la soluzione del caso era affidata come ogni anno al Muro di Huy, un'erta di un km che fa paura solo a guardarla, figurarsi a percorrerla. Il primo a forzare sul Muro è stato l'australiano Evans, che ha tagliato a fette il gruppo con la sua progressione, ma non è riuscito a staccare Rebellin, Cunego, Joaquín Rodríguez, Kirchen, Albasini e Gesink. Ai 400 metri Cunego ha preso una curva all'interno (con la pendenza maggiore, quindi) imballandosi, e poco dopo Kirchen è partito a tutta: Damiano non ha potuto così prendere subito la scia (e ha rimontato troppo tardi, chiudendo al terzo posto), Rebellin ha finito la benzina, e Evans non ha potuto far altro che finire secondo alle spalle di Kirchen. Tutte le rivincite domenica alla Liegi-Bastogne-Liegi.