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Alessandro Austini [email protected] Un altro ...

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Intanto la trattativa per l'eventuale cessione al magnate americano non decolla: Soros aspetta una risposta dalla famiglia Sensi prima di inviare nuovamente i suoi emissari nella Capitale. Horowitz è pronto a ripartire per l'Italia ma lo farà solo per chiudere l'affare. In un verso o nell'altro. E i dubbi a Villa Pacelli non non sono stati ancora sciolti. Italpetroli, messa alle strette dalla Consob, continua a parlare attraverso i comunicati. Quello di ieri è servito a precisare che «non è in corso, nè è previsto alcun incontro con commercialisti, periti, o altri professionisti volti ad esaminare i bilanci dell'A.S. Roma». Inoltre si precisa come «ogni valutazione di decisione inerente la gestione di tale partecipazione è da sempre assunta in piena armonia ed unità di intenti dalla famiglia Sensi». Rosella resta la meno convinta della cessione, nonostante il progetto di Soros prevederebbe un ruolo nel cda anche per lei. A farsi portavoce del pensiero dell'attuale proprietà ci pensa Pippo Marra, consigliere nella Roma e molto vicino alla famiglia Sensi. In una lettera aperta ai tifosi li invita a non sognare troppo: «È facile fare proclami... lanciare progetti innovativi e parlare di mega-stadi attrezzati da costruire... Ma tutto diventa difficile, se non impossibile, quando si scende sul terreno dei fatti e ci si misura con la realtà e il costume italiani e romani.... E gli acquisti di calciatori di fama mondiale, di Palloni d'Oro e la conquista di scudetti e Coppe del Mondo restano sulla lingua di chi li ha millantati». Ma il «bubbone» ormai è scoppiato e in tutti gli angoli della città si continua a fantasticare. Anche gli investitori (speculatori?) continuano a dar credito alla pista americana: ieri il titolo della Roma ha guadagnato ancora (+3,15%) raggiungendo quota 1,165 euro per azione. Dopo la precisazione del suo portavoce Paolo Bonaiuti, Silvio Berlusconi ha «benedetto» l'arrivo di Soros a Roma: «Non sono assolutamente contrario - dice il premier in pectore - mi auguro che entri qualcuno che può rendere felici i tifosi». Dopo il benestare del nuovo governo, si aspetta il parere del prossimo vincitore della corsa al Campidoglio: il ruolo del Sindaco sarà decisivo per la costruzione dello stadio, uno dei punti cardine del progetto-Soros. Lasciando Villa Stuart anche Totti è stato interpellato per la prima volta sugli scenari societari. «La Roma parlerà americano? No, dobbiamo sempre parlare romano». Una battuta, niente di più: il capitano sarebbe il primo ad accogliere a braccia aperte i dollari. E nuovi campioni. «Mi aspetto di trovare al mio ritorno - aggiunge Totti - una squadra più forte e competitiva». Con o senza Soros.

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