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Rossi: «Mi aspettavo un'altra squadra»

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«Mi aspettavo un'altra Lazio - afferma il tecnico biancoceleste a fine partita - Il Catania è entrato in campo con un piglio diverso dal nostro, ci ha messo in difficoltà ed è andato meritatamente in vantaggio.Abbiamo sbagliato l'approccio alla partita. Il Catania ha meritato il vantaggio, quando siamo rimasti in 10 uomini ci siamo disuniti». Un'altra sconfitta - la dodicesima in campionato - in una stagione da dimenticare. Per fortuna che c'è la coppa Italia ad alimentare speranze e stimoli di giocatori e tifosi. Un discorso che Delio Rossi fa fatica ad accettare. «Non è vero che non abbiamo più stimoli in campionato - continua l'allenatore della Lazio - Discorsi simili non sono ammissibili all'interno di un gruppo di professionisti. Non voglio neppure parlare di salvezza già raggiunta e non mi interessano i dieci punti di vantaggio sulle terz'ultime: nel mio modo di intendere il calcio esiste solo il massimo impegno giorno per giorno». L'impegno, a dire il vero non è mancato, considerando l'espulsione di Zauri dopo mezz'ora del primo tempo e quella di Dabo arrivata per una decisione eccessivamente fiscale di Celi, disastroso arbitro e assoluto protagonista in negativo. «Non so cosa abbia detto Dabo all'arbitro afferma Delio Rossi a chi chiede un commento sull'operato dell'arbitro - se gli ha detto qualcosa di poco ortodosso andava espulso. Solo che dopo il caso Totti, ora si applica un metro di giudizio differente, ovvero tolleranza zero. Le regole sono distorte, quando in realtà dovrebbero essere uguali per tutti. Quest'anno - conclude Rossi parlando delle due espulsioni - ci è capitato sin troppo spesso di restare in inferiorità. Strano, perchè non siamo una squadra cattiva. Probabilmente paghiamo l'inesperienza».

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