Fabrizio Fabbri Solo tre ...
È stata la vittoria del gruppo, con gli uomini della panchina, Fucka su tutti, e poi Jaaber ed il giovincello Aradori, a ritagliarsi un pomeriggio di gloria, assieme ai titolati Hawkins e Ukic. A bordo campo a seguire in borghese la contesa, ognuno alle prese con un infortunio diverso, Roma ha schierato un terzetto di esterni di primo piano composto da Giachetti, Ray e Stefansson. Nonostante queste assenze e le scorie e i fantasmi del capitombolo con Montegranaro a incombere la Virtus ha aggredito con il piglio giusto la partita. Difendere e correre sono state le salutari medicine che sono servite per indirizzare nel verso voluto la sfida. E naturale è arrivato l'allungo, in cui ha messo lo zampino anche Pietro Aradori che, mostrando molte della qualità che ne fanno uno dei giovani prospetti più interessanti del panorama nazionale, ha accresciuto gli interrogativi sul perché sia stato tanto in naftalina. Chiuso il primo mini-tempo sul 27-11 la squadra di Repesa, che non ha mai smesso di tenere i suoi sulla graticola, non s'è accontentata. Fucka (14 punti per lui al 20') e Jaaber partiti di rincorsa non hanno fatto scendere l'intensità, nonostante Sacripanti avesse tentato di riaccendere i dubbi con la zona, fino al +23 (44-21). Rientrata sul campo la Virtus ha un po' gigioneggiato tanto da consentire alla Scavolini di rientrare fino al - 12 (58-46). Repesa non ha esitato chiamando time-out. I suoi hanno raccolto l'invito e ancora Aradori ha dato l'esempio. Il vantaggio s'è così di nuovo ampliato addirittura fino al +24 (76-52 con Jaaber) e sono così scorsi i titoli di coda. Ora il futuro di Roma è nelle proprie mani e non si può più sbagliare.