L'Inter è tornata
A decidere ci pensano al 10' della ripresa Cambiasso con un piatto destro sotto misura che ha il sapore della liberazione. E Balotelli, sette minuti dopo, freddo come un pinguino. In entrambi i casi Sebastien non può nulla dopo che nel primo tempo aveva fatto il fenomeno sfidando le leggi della balistica. Inter tosta quella schierata da Mancini col rientro di Materazzi al centro della difesa al fianco di Burdisso, Maicon a destra e Maxwell a sinistra; centrocampo a rombo con Stankovic, Vieira, Zanetti e Cambiasso. Davanti, come preannunciato, Balotelli dall'inizio (la prima volta al Meazza) a sostenere, modello Ibrahimovic, il jardinero Cruz. La Fiorentina finge di giocare spavalda con Mutu Pazzini e Santana, ma in realtà le tre punte si muovono qualche metro indietro a sostenere il fraseggio corto dei centrocampisti. È l'Inter che fa subito la partita e Frey sale in cattedra: al 12', prodigioso sul colpo di testa di Balotelli, alza sulla traversa. Al 34' compie un miracolo su Cruz di testa e si ripete sul jardinero dopo un'altra grande parata su tiro da fuori di Zanetti. Nella ripresa Mancini passa al 4-3-3 e al 10' perviene al gol dopo uno splendido aggiramento di Vieira (ammonito un minuto prima salterà la traferta con il Torino domenica sera) che prova a crossare e al secondo tentativo riesce di potenza e agilità a servire Cambiasso: l'argentino ha il tempo di trovare il pertugio giusto col piattone. Entra Vieri per Pazzini e si prende subito una bordata di fischi per un tito in curva. Al 17' arriva il raddoppio: Gobbi non sale e Balotelli si inserisce comodamente sul lancio di Cruz, freddamente aspetta le mosse di Frey e lo trafigge. Al 27' entra Pasqual per Montolivo mentre l'Inter sostituisce Materazzi con Chivu. Poi (32') è la volta di Cesar per Balotelli e di Osvaldo per Liverani; al 44' Figo al posto di Stankovic. Al 3' di recupero miracolo di Julio Cesar su Vieri. L'Inter c'è tutta. E forse ci sarà anche Ronaldinho per il quale il presidente Moratti ha detto di essere in corsa.