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Inferno e Paradiso andata e ritorno

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Tutto invariato e ancora quattro (cinque in realtà) le lunghezze di ritardo dei giallorossi dalla capolista che si mette dietro uno dei «pochi» scogli che la separano dall'ennesimo tricolore. Nel pomeriggio i giallorossi al Friuli erano già andati all'Inferno prima di riscoprire la «luce» che li ha lentamente riportati verso il Paradiso. Sotto di un gol grazie a un malinteso difensivo che ha quasi portato alle mani Doni e Panucci, la Roma di Spalletti ha avuto la forza di reagire e tornare sotto all'ottima Udinese di Marino grazie a un gol da bomber vero di Vucinic. Poi il raddoppio firmato da Taddei arrivato come manna dal cielo che spazza un incubo (tipo Cagliari) prima della terza rete di Giuly che ha rimesso i giallorossi sull'aereo direzione Roma. Era quello che serviva, un segnale di reazione importante dopo la sconfitta di Manchester che aleggiava ancora nella testa della squadra e nell'aria della capitale. L'Old Trafford è sì alle spalle, ma alla Roma ora serve che cambi qualcosa davanti e l'Inter non sembra intenzionata a mollare. Troppo poco consolarsi con i trentuno punti di distacco dai «cugini» laziali o pensare «solo» alla Coppa Italia. Questa Roma può e deve pensare più in grande, soprattutto dopo gli ultimi «spifferi» societari che aprono a fenomeni americani. Per il momento solo sogni, ma almeno quelli sono gratis...

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