Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

È arrivato il giorno del Giudizio

default_image

  • a
  • a
  • a

Due le classiche del programma domenicale, dopo la «super» della vigilia, Genoa-Torino, ma quella che più conta è la visita della Fiorentina a San Siro, viola affettuosamente accompagnati dai più fervidi auspici da parte romanista, impaccio la fatica di Uefa. Ma intanto la Roma dovrà a sua volta sbrigare una pratica molto complessa, al Friuli: dove l'attende un'Udinese in piena salute, per una sfida arricchita da un incrocio di ricordi e di sentimenti. Da una parte due leggende della più recente storia friulana, Luciano Spalletti e David Pizarro, dall'altra un ex che vuole farsi rimpiangere come Pepe, che nell'assetto tattico di Pasquale Marino è stato promosso a interprete insostituibile. Lo stesso tecnico è legato in qualche modo a immagini giallorosse, però meno gradevoli, i sette gol incassati all'Olimpico, con tanto di strascichi che però non hanno coinvolto l'allenatore. Trasferta ricca di insidie, anche se paradossalmente si può affernare che l'Udinese si esprima meglio lontano dal Friuli, stadio non proprio caloroso, anche per prerogative tattiche, devastante il suo contropiede, non sempre irrerprensibile la fase difensiva. Ma per superare il primo, e difficile, dei sei ostacoli rimanenti, ci vorrebbe una Roma non troppo avvilita dallo scacco europeo e soprattutto atleticamente più viva rispetto alle ultime esibizioni. Totti convocato, si può giurare che, se giocherà, la squadra avrà al suo servizio una testa pensante molto lucida. Guadagna terreno la Juventus, si allontana il Milan dalla zona Champions: partita romanzesca e ricca di gol, Del Piero stratosferico, rossoneri in dieci nei venti minuti finali, la rete decisiva nasce da una punizione inventata. Sicuramente in casa milanista l'arbitraggio di Tagliavento non sarà di quelli da custodire nell'album dei ricordi.

Dai blog