Diavolo Salihamidzic
I quali devono recitare il mea culpa: bravi nel rimontare e nel portarsi in vantaggio dopo la rete iniziale di Del Piero, Pirlo e compagni si sono fatti raggiungere sul finire del primo tempo e sorpassare nel corso della ripresa dopo essere rimasti in dieci per l'espulsione di Bonera. Risultato: l'approdo nell'Europa che conta diventa a questo punto una chimera e chissà se Ronaldinho e gli altri acquisti di grido sbandierati in questi giorni avranno la stessa voglia di immergesi nella nebbia milanese senza la vetrina della Champions. Partita aperta, né avrebbe potuto essere altrimenti. Del Piero, appena festeggiato per il record di presenze in bianconero, apriva le danze dopo una dozzina di minuti: pennellata di Camoranesi, tocco da fuoriclasse vero e palla sul secondo palo con i due metri di Kalac inutilmente protesi. Sembrava l'inizio di una festa solo bianconera, invece il Milan scopriva una miniera d'oro a sinistra, con buona pace di Berlusconi: Grygera era un pianto, un buco nero nel quale Kakà si infilava servendo a Inzaghi la più facile della palle da spingere in rete. Era il primo gol di Superpippo alla ìsua" Juve a Torino: soddisfatto? Per nulla. Pirlo pennellava ancora, Bonera si scopriva giocatore con piedi educati, Inzaghi era ancora lì a due passi dalla porta per battere Buffon e gioire ancora sotto lo spicchio dei tifosi milanisti. Sissoko e Camoranesi continuavano a mordere, Del Piero si adeguava: palla rubata a Maldini, cross del gaucho di Tandil e tap in di Salihamidzic dopo miracolo di Kalac su Trezeguet. Tutto nel primo tempo, tutto bello e tutto da vivere. Ripresa sullo stesso tono? Dal punto di vista agonistico sì, pur se con meno spettacolo. La serata del Milan si complicava quando Bonera si faceva prendere da un raptus strano: calcione allo scatenato Sissoko, rosso diretto e Milan in dieci per lungi minuti. Ancelotti sceglieva di inserire Cafù per Inzaghi e di giocarsela senza una punta di ruolo, Ranieri non cambiava una virgola eccezion fatta per un cambio di corsia tra Salihamidzic e Camoranesi. Il trionfo arrivava ancoea dai piedi fatati di quest'ultimo: punizione al bacio, testa di Salihamidzic e paradiso bianconero.