Ancora

Poi è arrivata anche la bellissima rete di Tevez ispirato da Hargreaves, il migliore in campo, la Roma che era stata protagonista per buona parte della ripresa si è consegnata al suo destino. Esce a testa alta, però di fronte aveva l'United Due. Ma qui sta la grandezza del Manchester, chiunque entri è parte di un progetto e interpreta il ruolo con impegno, bella la semifinale col Barcellona. Addio alla Champions, un doveroso omaggio al tifo giallorosso: nel doppio confronto, è il solo vincitore non inglese. Sembrava che Sir Alex volesse proprio dargliela, una chance, a questa Roma salita in Inghilterra sotto il peso della micidiale mazzata dell'Olimpico. Niente Cristiano Ronaldo, forse temendo qualche piccola vendetta da parte di romanisti che si erano sentiti, secondo me a torto, irrisi dal portoghese. Ma neanche Rooney in campo, neanche Scholes né Evra, vero che i nomi dei sostituti, a cominciare da Tevez, non davano assolutamente l'idea di seconde linee. Forse in previsione di un tentativo di disperato assalto dei romani, Ferguson ha privilegiato una batteria di velocisti autentici, oltre a Tevez anche Park, Hargreaves, Anderson, per non parlare del monumento Giggs. Quando il centrocampo ha concesso spazi, la difesa della Roma ha sofferto disagi vistosi, c'è voluta tutta la ritrovata vena di Doni per negare il gol agli inglesi in più di un'occasione. Ma la Roma, che a sua volta aveva obbligato Van Der Sar a un salvataggio di piede, avrebbe potuto dare una svolta al suo impegno impossibile se De Rossi avesse trasformato il rigore per fallo di Brown, palla ma anche piede, su Mancini. Purtroppo stavolta il destro violento è volato via insieme con una parte notevole dei sogni della Roma, già brava ad andare a riposo in parità, reagendo bene alla disavventura e creando anche qualche altro pericolo.