Non è facile come sembra. Per ...
Tutto il corpo dei tiratori, dalla caviglia alla nuca, diventa un'unica linea inclinata all'indietro. L'unico che assume una posizione diversa è l'ultimo della fila, che si chiama capocorda, o timoniere, e che deve essere piegato in avanti, con le ginocchia flesse per sostenere il resto della squadra. È il timoniere che controlla i compagni e dà loro i comandi segnalando con quale braccio tirare. La forza viene presa da tutto il corpo: dalle braccia, dagli addominali e dalle gambe. La tirata, solitamente, dura soltanto pochi secondi. Diversa la tecnica di tiro per le competizioni outdoor. In quel caso, le due squadre si posizionano obliquamente rispetto alla corda per fare più forza sul terreno, le gambe non sono dritte, ma leggermente piegate e le tirate possono essere molto più lunghe, per arrivare anche fino a quattro minuti. Mentre nel tiro alla fune su pedana si possono indossare semplici scarpe da ginnastica, per quello all'aperto sono necessari scarponcini con la tomaia in cuoio e il tacco rinforzato con lamina in ferro di 4 millimetri. La lamina, penetrando nella terra, permette una migliore adesione e una maggiore resistenza alla squadra avversaria. Per tutti - scarpe a parte - vale lo stesso abbigliamento: calzoncini, maglietta a maniche lunghe e un rinforzo gommoso che viene posizionato sulla parte destra della maglia, dove si appoggia la corda. Si tira rigorosamente a mani nude. L'unico aiuto consentito è, nel caso del tiro alla fune al chiuso, il magnesio per asciugare le mani e fare più aderenza sulla corda, mentre per la specialità all'aperto si usa la pece liquida che funziona come una specie di colla e che consente una migliore presa sulla corda. Fed. Pes.