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Doppietta doveva essere e doppietta ...

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E così, con Massa libero di correre solitario in testa, cioè nell'unica situazione nella quale non commette frescacce, e Kimi secondo senza velleità (i tecnici avevano dovuto limitare il regime del suo motore per timore che si rompesse, dunque lui sapeva di non poter attaccare il proprio compagno di squadra), alla Ferrari è stato sufficiente esprimersi al 50-60 per cento del proprio potenziale per conquistare la vetta di entrambe le classifiche mondiali. Anche se può sembrare un po' presto per dirlo, a me sembra scontato che il Cavallino dominerà per tutta la stagione. La superiorità tecnica della F2008 sulle altre macchine è troppo schiacciante per poter essere non dico annullata ma persino ridotta. I 5 km/h di vantaggio sulle macchine avversarie in termini di velocità di punta su una pista insulsa come Sakhir (dove gli altri fattori influiscono poco sulla prestazione velocistica) ci dicono che l'aerodinamica delle rosse è di gran lunga la più efficiente. E che perciò non appena si comincerà a correre sulle piste vere, quelle con i curvoni d'appoggio, i 3-4 decimi al giro di differenza diventeranno un autentico abisso. Vedrete a Barcellona, fra tre settimane, che liscio e busso rimedieranno Bmw, McLaren e compagnia bella. Ora che è venuta a capo dei problemi generati dalla centralina elettronica unificata e sta diventando anche affidabile, la Ferrari potrà trovare qualche difficoltà solo sulle piste più lente e meno tecniche, tipo Montecarlo o Budapest, ma in tutte le altre spadroneggerà. Per cui gli unici problemi in chiave iridata potrebbero derivare dalla rivalità interna fra Raikkonen e Massa, in particolare da quest'ultimo, che diventa imprevedibile quando le cose non gli vanno lisce come a Sakhir, suo circuito preferito. La Ferrari ci tiene a far sapere di ritenersi in grado di gestire i propri piloti meglio di quanto abbia fatto la McLaren l'anno scorso (e ci mancherebbe altro!), ma un pizzico di timore rimane. Mettendo in pista una macchina come la F2008, il nuovo management tutto italiano della Scuderia ha compiuto un autentico miracolo, e sarebbe davvero imperdonabile se fosse proprio l'ultimo residuo della gestione precedente, cioè Massa, a rovinare questo capolavoro tricolore.

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