Luca Fallica Distrazioni, ...
«Tante cose possono creare qualche turbativa - ha detto l'allenatore giallorosso - in questi tre anni è successo mille volte. Ma sono tre anni che lavoriamo insieme e questo gruppo sa che noi abbiamo i nostri obiettivi da raggiungere e non ce ne deve importare nulla del resto. Oltretutto sono traguardi cui ci siamo avvicinati con tanti sacrifici». Non mollare proprio adesso, fare quadrato e restare uniti e se qualcuno con qualche teleobiettivo ci spia, cambiamo campo d'allenamento. Il particolare curioso è accaduto durante la rifinitura di ieri. Spalletti ha visto un fotografo che dal muro di cinta del centro tecnico di Trigoria s'agitava col suo «cannone» ed ha deciso di spostare la squadra sul campo più lontano. E allora la strada per tornare a vincere è sempre la stessa: umiltà, compattezza e «metri e muscoli», slogan quest'ultimo tanto caro al tecnico e alla sua «normalità». Stavolta Spalletti in vista di Manchester ha detto di più. «Noi dobbiamo giocare all'Old Trafford come si è comportato il nostro pubblico nella gara di andata: è rimasto compatto a cantare e a incitare la squadra. Dobbiamo imparare da loro che hanno insegnato al mondo intero come ci si comporta in uno stadio. A Manchester bisogna avere la stessa ferocia della Sud sullo 0-2 per loro». In questi giorni il tecnico ha lavorato soprattutto sul morale del gruppo. «Nello spogliatoio ho fatto l'esempio di Taddei: lui martedì non ha giocato una grandissima gara ma sotto il profilo dell'impegno non si può dirgli nulla». A differenza di Mancini. Ripiombare sulla terra guidati da Ronaldo e Rooney non dev'essere stato bello, ma il tecnico è sempre stato bravo dopo ogni sconfitta a rimettersi in careggiata. «Noi siamo sempre ripartiti, questa sconfitta viene in un momento particolare, ma a questi livelli tutte le partite sono importanti, come la prossima in coppa Italia».