Totti si ferma sul più bello
Evidenti, durante la partita coi sardi, i gesti con cui Totti si era toccato lì dietro la coscia sinistra: senza però chiedere il cambio alla sua panchina. E i risultati di risonanza magnetica ed ecografia effettuate ieri a Villa Stuart dalla dottoressa Giannini non hanno lasciato chance al capitano giallorosso: lesione tra il primo e il secondo grado alla culla dei flessori della coscia sinistra. In soldoni vuol dire che Totti dovrà rimanere fermo almeno tre giorni, poi iniziare un recupero in acqua, prima di tornare a correre e ad allenarsi. Impossibile quindi ipotizzare un suo utilizzo per la gara in programma domani sera all'Olimpico contro il Manchester United, così come per l'altra sfida casalinga di sabato con il Genoa. Difficile anche che Totti possa giocare la gara più attesa, la sfida di ritorno dei quarti di finale di Champions all'Old Trafford che deciderà chi tra Roma e Manchester andrà a giocare la semifinale contro la vincente tra Barcellona e Shalcke 04. «Che peccato - dice sconsolato l'attaccante - ma al ritorno spero di esserci». Servirà un miracolo. Si conferma l'anno «no» del capitano arrivato ormai al settimo stop stagionale. Una sequela inifinita di problemi iniziati proprio con uno stop simile per una lesione alla coscia il 24 settembre scorso. Poi contusione al piede, influenza (sorvolando sui problemi alla schiena con i quali ormai Totti convive), riacutizzarsi dei vari fastidi, a confermare quanto il capitano stesso aveva detto a inizio stagione quando chiuse definitivamente il capitolo nazionale. «Alla mia età non si possono giocare così tante partite, preferisco dedicarmi intermanete alla Roma». Detto fatto e, nonostante gli acciacchi, è riuscito a prendere per mano la sua Roma e portarla avanti in tutte le competizioni segnano quattordici gol in campionato, uno in Champions e due in coppa Italia. Confortante comunque il dato che dice come la Roma, senza Totti abbia perso una sola volta in una partita ininfluente di coppa Italia contro il Torino «spalmato» poi nella gara di ritorno. E forse proprio questo consente a Spalletti di essere ottimista in vista del doppio confronto con il Manchester. «È una sfida che stiamo preparando come sempre, lasciando la tranquillità giusta che ci vuole per esprimere le nostre qualità. Poi, per quello che abbiamo fatto vedere anche contro il Cagliari, abbiamo delle possibilità». Spalletti sa benissimo che la sua squadra non può sbagliare. «Sono partite particolari che riescono a tirar fuori anche qualcosa di più da quello che hanno dentro i calciatori. E proprio sotto l'aspetto emotivo bisognerà stare attenti perché quegli equilibri sono un sostegno importante per tirare fuori l'estro che ha la mia squadra. Cosa dirò a Ferguson? Siamo amici, ci conosciamo, addirittura ci siamo scambiati anche una bottiglia dei nostri prodotti nazionali l'ultima volta. È una persona che ha evidenziato di saper fare la propria professione, un uomo equilibrato che ha dato molto al calcio».