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Un'altra occasione sprecata

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E se la Roma non vince a Cagliari dal 1995, un motivo pure ci sarà. Roba astrale, congiunzioni di vario tipo o forse, più semplicemente, la mancanza di quel cinismo che fa la differenza tra le squadre vere e le altre. Quando dopo aver realizzato l'autogol dello svantaggio, Ferrari ha incornato a lato, da solo davanti al portiere, la palla del pareggio, il messaggio era chiaro: sarebbe stato tutto inutile, perché quando si mette così la Roma non si sblocca. Cosa confermata dalla quantità infinita di gol sbagliati dai giallorossi: prima Mancini (ancora lontano dalla forma migliore), poi Totti (comunque ancora tra le note positive), infine Aquilani (al quale forse andrebbe spiegato che i gol, anche se brutti, fanno meglio dai «tocchi» da fuoriclasse). Spalletti a Roma ha fatto un miracolo che non sarebbe riuscito ad altri, ha trasformato un gruppo scollato e senza gioco in una squadra (l'unica) in grado di dar fastidio alla corazzata nerazzurra. Ha lavorato sul gioco, sul gruppo e anche sul testa dei suoi giocatori. Ma probabilmente, proprio su questo aspetto, il tecnico di Certaldo dovrà ancora fare e dire qualcosa. La sua Roma continua a sbagliare le partite chiave e a dover sperare che gli altri sbaglino qualcosa per sperare ancora. Se poi l'Inter riesce a non perdere partite come quelle di ieri sera... diventa dura davvero.

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