Tiziano Carmellini [email protected] ...
«Scudetto? Io tifo Inter» ha tuonato il tecnico biancoceleste, cosa che ha fatto infuriare il collega giallorosso: almeno nel merito. «A me non me ne frega proprio nulla - è esploso Spalletti - mi interessa che faccia bene la mia squadra. Se poi noi vinciamo e la Lazio perde andrà a -30... e un bel "trentino" non sarebbe niente male visto che la Lazio è una squadra forte, forse più della Roma come alcuni dicono. Se abbiamo tutti questi punti di differenza, qualche problemino c'è in qualcosa. Quando dico che la Lazio è forte sono serio, hanno avuto solo un periodo difficile e Delio Rossi, al di là di qualche comportamento, è un grande allenatore». Legnata numero uno a Delio Rossi al quale Spalletti serve immediatamente il bis: «Non ci dimentichiamo però - chiude sul discorso il giallorosso - che noi e loro siamo partiti dallo stesso punto e loro hanno speso tanti soldi, forse più di noi». Astio vero insomma, cosa che, nonostante il «bon ton» di facciata nelle stracittadine, risalirebbe a molti anni addietro (a un Lecce-Udinese 2-1 gol decisivo su rigore per un fallo, inesistente, su Vucinic e corsa del laziale sotto la curva che indispettì il toscano). E sull'argomento non poteva mancare la voce di capitan Totti, uno che con la Lazio ha più di un conto in sospeso. «Tifare Lazio per un romanista come me sarebbe assurdo anche se non posso negare che se fermasse l'Inter ci farebbe un favore». Poi Spalletti replica a Chivu sicuro del fatto che l'Inter sia già padrona del tricolore. «Cristian ha espresso un suo pensiero in base alla conoscenza dell'ambiente dove lavora e questo la dice lunga sulle potenzialità della squadra. È un ragazzo che non si lascia andare facilmente a dei discorsi campati in aria. Noi sappiamo che loro hanno dei grossi vantaggi, visto dove siamo arrivati vogliamo tentare di fare un altro sforzettino. Un vantaggio giocare prima? Noi dobbiamo vincere le partite. Certo stare a meno uno potrebbe condizionarli un po'». Ma intanto la Roma deve fare il suo e vincere sul quale non passa dal lontano 1995. Spalletti chiede concentrazione ai suoi. «Sono tre anni che lavoriamo per arrivare a queste partite. Siamo nelle condizioni di raccogliere la soddisfazione e i meriti di quelli che sono stati tre anni bellissimi». Già, e fermarsi proprio ora sarebbe un peccato... Lazio o non Lazio.