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Io invece sono sicuro che i laziali, almeno quelli che ragionano da laziali e non da romanisti, non solo vogliono battere l'Inter capolista così come volevano battere la Roma seconda in classifica e come vorrebbero battere tutte le altre squadre, ma in quest'occasione hanno addirittura il dente avvelenato. Perché battere l'Inter significherebbe battere un bel nugoletto di furbacchioni che hanno abbandonato la nave biancoceleste quando sembrava che stesse per affondare, gente per la quale chi come noi ha prima d'ogni altra cosa a cuore i valori fondamentali dello sport non può nutrire alcuna stima umana. Gente capitanata dal signor Mancini, quello che se ne andò da Roma perché non gli bastavano i 7 miliardi e rotti (netti) di vecchie lire che intascava per risultati quali 10 sconfitte l'anno o - peggio che mai - per stabilire record quali le 4 batoste e i 2 pareggi rimediati nei 6 derby in cui sedeva sulla nostra panchina. E che nel tempo libero giocava a calcetto indossando la maglia della Roma (beccando peraltro 5 pallini dalla Lazio nella finale della Coppa dei Canottieri...). Anzi, sapete che vi dico? Lo volesse il cielo, che stasera vinciamo e anche grazie a questo la Roma si prenda lo scudetto! A patto che i «cugini» non festeggino devastando la città come nel 2001, giuro che preferirei essere preso in giro per un anno dagli amici romanisti che veder ancora una volta ingiustamente premiati furbastri e furbacchioni.

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