«A Jerez mi sento a casa»

Seconda gara della stagione e MotoGp naturalmente ancora in cerca del suo nuovo padrone, anche se il Qatar ha già tratteggiato l'identikit dei probabili protagonisti. A Losail Stoner ha mostrato un «pacchetto» pilota-moto-gomme che appare la miscela da battere: Ducati e Bridgestone ormai si conoscono a memoria, mentre la grinta dell'australiano non ha risentito del titolo conquistato nel 2007. Nella notturna nel deserto la vittoria è arrivata quasi da sola? logica conseguenza di una superiorità riconosciuta da tutti. Ma Jerez è un circuito che ha riservato parecchie soddisfazioni anche a Rossi: sette successi in carriera (il primo nel 1996) tra le varie categorie, cinque nella classe regina. Alla prima uscita la sua Yamaha (da quest'anno con le Bridgestone) ha avuto qualche problema con il ritmo di gara ed alla fine solo un quinto posto. Rossi però è fiducioso: «In Qatar non è andata come speravamo, ma abbiamo lavorato bene nei giorni scorsi. Ora conosciamo meglio moto e gomme. Adesso viene il bello». Oltretutto «Jerez è una pista che mi piace molto, lì ho disputato forse le mie gare migliori». Inclusa quella del 2007, terminata con la vittoria davanti a Pedrosa e Colin Edwards. Il pluricampione del mondo interruppe così un digiuno che durava da cinque prove, ovvero dal gran premio della Malesia 2006. E dopo Losail sono di nuovo cinque le gare senza il gradino più alto del podio (ultima in Portogallo lo scorso settembre): magari un segno del destino. In Andalusia, invece, Stoner non ha mai vinto. Lo scorso anno fu quinto, in una delle gare più sofferte della stagione. In compenso i test invernali hanno dato buoni risultati. I tecnici hanno lavorato molto con i colleghi della Bridgestone per trovare la migliore soluzione da gara. E la Ducati si aspetta di più da Marco Melandri, solo undicesimo all'esordio con la Desmosedici. Il talento del ravennate non è in dubbio, quello che deve crescere è il feeling con la (per lui) nuova moto. Si spera che il Qatar si servito a rompere il ghiaccio.