«Non facciamoci del male da soli». Fabio Cannavaro lancia ...
Ma quando il difensore del Real e della Nazionale esce dallo spogliatoio dello stadio Martinez Valero quello che gli preme di più è allontanare i possibili fantasmi sul futuro della panchina azzurra, con tutti i paradossi di una storia un pò italiana. «Da qui all'Europeo dovremo essere bravi e intelligenti a parlare meno possibile del contratto di Donadoni», ha provato a dire Cannavaro, anche se è stato lo stesso ct a non tirarsi indietro con chi gli evocava già lo spettro del suo possibile successore, che è anche il suo predecessore: Marcello Lippi. Che il ct Mondial abbia lasciato in «un gran ricordo» nel club Italia, lo conferma lo stesso Gigi Riva. «Un ritorno di Lippi in Nazionale dopo gli Europei? Se l'avventura dovesse andare male non mi stupirei. Lippi è Lippi, è stato l'artefice del successo nel campionato del mondo, le qualità le ha dimostrate tutte in quella competizione, ha fatto vedere oltre al valore tecnico quello della persona, tutti noi abbiamo una grande stima nei suoi confronti perché ha lasciato in tutti un gran bel ricordo». Per Donadoni oltre alla Spagna c'è un altro pensiero in testa: chiudere la lista dei 23 convocati per l'Europeo. Tra gli azzurri che sono nel gruppo dei 21 ad Elche, c'è anche Fabio Quagliarella. «Quella di oggi non è un'amichevole, ma una partita vera - dice l'attaccante dell'Udinese - anche se non ci sono in palio i tre punti. I due mesi che ci dividono dalle convocazioni è ancora tanto tempo, io sto sereno perchè ho costruito più di qualcosa nei dieci mesi passati». Ambrosini è invece certo di un posto all'Europeo, anche se ora il possibile esperimento di De Rossi domani e le condizioni di forma del blocco di centrocampo romanista crea una sorta di dualismo. «Credo avere tempo per amalgamarci tra noi del Milan e loro della Roma», spiega Ambrosini, che domani ritroverà lo spagnolo dell'Arsenal Fabregas. «Ma non è una rivincita tra noi milanisti e lui. Semmai un anticipo di Europeo».