Luigi Salomone l.salomone@iltempo.it Resta solo la Coppa ...

Si parte ancora dai nerazzurri e già in città nascono i sospetti su una Lazio arrendevole per sfavorire la corsa scudetto della Roma. A molti tifosi farebbe anche piacere vedere i nerazzurri campioni d'Italia ma la società e la squadra hanno intenzione di giocare alla grande la sfida di sabato sera. Per tanti motivi. Innanzitutto perché i rapporti tra Moratti e Lotito sono piuttosto freddi. Le trattative di Stankovic e Cesar, le promesse di avere giocatori in cambio per liberare Mancini mai completamente rispettate servono a mettere altro sale sulla partita. Se quindi le tifoserie rimangono unite da un solido e inossidabile gemellaggio, non altrettanto si può dire tra i due club. Stesso discorso per le squadre. A moltissimi calciatori della Lazio non era piaciuto l'esultanza esagerata di Materazzi quando il 14 maggio dell'anno scorso segnò il gol decisivo della vittoria nerazzurra per 4-3. «Questo è per il 5 maggio», gridò il capitano interista rivolgendosi alla curva laziale. Peccato, però, che il 5 maggio del 2002 fu l'Inter che si suicidò, non i biancocelesti che giocarono con ardore particolare. Tant'è. Sembra quasi inevitabile tornare a sei anni fa anche se in quel caso era l'ultima giornata di campionato e l'atteggiamento dei tifosi era giustificato dal pericolo scudetto della Roma anche se non condivisibile. In ogni caso, Delio Rossi preparerà la gara con grande attenzione proprio perché la Lazio avrà gli occhi puntati addosso di tutta Italia. E non vuole deludere nessuno anche se sarà difficile ritrovare la grinta del derby di appena sei giorni fa. Ma sembra già passata una vita da quella magica notte.