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La leggenda del troppo facile

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Per altro, sta per rivelarsi una sorta di leggenda metropolitana il famoso cammino in discesa della Roma: ha già affrontato, è vero, tutte le squadre che presidiano la zona più illustre della classifica, ma non può pensare a una passeggiata per il resto del percorso, otto partitacce per arrivare alla scadenza del 18 maggio. C'è intanto da affrontare un doppio turno di Champions che la vena stratosferica dell'United rende ancora più complesso di quanto non avesse già certificato un sorteggio poco generoso, in più la semifinale di Coppa Italia che potrebbe anche produrre una rivincita del derby. Ma neanche il campionato promette punti facili, a partire dalla trasferta di Cagliari: non soltanto perché la squadra di Ballardini sta producendo livelli di gioco impensabili fino a un paio di mesi fa, ma anche perché al Sant'Elia si presenterà una Roma in emergenza, anche De Rossi tra gli squalificati, difficile pensare a un sostituto all'altezza. Vero anche che neanche l'Inter avrà a sua volta prospettive di divertimento, la bella Lazio sconfitta a Firenze con molta sfortuna non farà regali, neanche in Coppa Italia. E le voci sui contatti con Mourinho non agevolano il lavoro di Roberto Mancini, alle prese con vecchi pilastri non più affidabili, un mistero soprattutto Stankovic. La Roma non può per altro sperare esclusivamente nelle disgrazie di una capolista che mantiene ancora un vantaggio non trascurabile, dovrà imporsi per otto giornate una marcia superiore perfino a quella finora rispettata, che i numeri illustrano comunque come straordinaria. Mai uno scudetto è arrivato alla sponda giallorossa del Tevere grazie a una così vistosa rimonta. Ma si dice vi sia sempre una prima volta.

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