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Fabrizio Fabbri C'è voluta ...

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Le insidie che poteva portare la sfida con i brianzoli erano note. Roma s'è presentata stanca dopo le fatiche d'Eurolega ed il rientro nella capitale nel pomeriggio di venerdì, e il PalaLottomatica ha mostrato larghissimi vuoti e poca partecipazione. Il valore di un'avversaria che ha ancora nel mirino i playoff ha fatto il resto. Eppure in avvio tutto è sembrato semplice, fin troppo. Grazie a un inizio di Hawkins pieno di promesse e soprattutto a un De La Fuente chirurgico. Cantù ha visto i giallorossi scappar via, senza riuscire a rallentarli nemmeno con la zona. Così, a meno di 1' dal termine del primo tempo Jaaber ha insaccato un + 14 (24-10) che è sembrato preludio a una serata tranquilla. Invece Cantù è rientrata in campo dopo la prima pausa molto motivata. Fitch e Wood hanno indicato la strada trascinando nel momento propizio il francesone Toure. Il meccanismo offensivo della Virtus s'è inceppato e in difesa spessp gli uomini di Repesa sono sembrati in ritardo. Così, dopo 5', il recupero s'è quasi compiuto, 30-28 con Fitch, e la partita s'è riaperta con la Virtus che è riuscita a tornare negli spogliatoi con un vantaggio di 7 punti (38-31) grazie alla solita solidità di Lorbek e ad una fiammata di Ukic. Nuovo strappo di Roma con un + 15 (50-35) che poteva chiamare i titoli di coda. Ma di nuovo la fatica ha preso il sopravvento. E Cantù ha ricucito e poi superato, trovandosi avanti, 61-62 con 1' da giocare. Nel finale, segnato dal fallo tattico, Roma s'è portata avanti di due, 66-64, ma ha subito sulla sirena il tap-in di Francis che ha allungato la contesa. Nel supplementare non c'è stata partita, con Ukic che ha recitato un paio di minuti eccezionali. Due punti importanti, sudati, in vista della trasferta di Bologna contro l'Upim.

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