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Alessandro Austini [email protected] Ci crede. Come ...

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Ora loro devono essere uno stimolo per noi: neanche il secondo posto è scontato. Ma noi puntiamo allo scudetto, ci credevo quando eravamo a nove punti, l'ho ribadito dopo il derby e lo ripeto adesso. Ci aspettano otto finali, ventiquattro punti ancora da assegnare sono molti». Neanche un altro colpo al ginocchio lo ha frenato. «Mi fa un po' male ma ho stretto i denti. Ora auguro Buona Pasqua a tutti». La giornata non era iniziata nel migliore dei modi. «Alberto, Daniele, Francesco imparate da noi» recitava uno striscione con impressa la data del derby perso e firmato «MonteVerde». Destinatari i tre romani Aquilani, De Rossi e Totti che hanno deluso non poco i tifosi nella sfida contro la Lazio. Una critica garbata ma comunque un messaggio forte rivolto ai tre leader della squadra. Poi i fischi dopo il palo di Giovinco, quindi una spinta immensa per la Roma ridotta in dieci: l'Olimpico, da muto e desolato (appena 4.000 i paganti), si è trasformato in un inferno. Il gol di Panucci ha fatto esplodere la festa e scacciato via i fantasmi di un derby tremendo. Spalletti ammette che l'umore del pubblico ha inciso sull'andamento della gara. «I fischi ci sono quando il pubblico si abitua a vincere spesso. Però - dice il tecnico - sono durati poco e dopo il rosso a Perrotta i nostri tifosi ci hanno dato una spinta eccezionale». Meglio in dieci che in undici, la Roma di ieri conferma una strana regola del calcio. «La squadra ha reagito nel modo giusto a un'espulsione ingiusta: le immagini dimostrano che l'arbitro Gava ha torto. Comunque - prosegue Spalletti - abbiamo vinto una partita importante dimostrando il massimo della reazione»». A Cagliari sarà emergenza. «Abbiamo tre squalificati e un problema alla caviglia di Juan, non sarà facile. Totti è stato colpito dove era stato colpito nel derby». Altri pensieri dallo spogliatoio giallorosso: per De Rossi quelli di ieri sono «tre punti fondamentali. Allo scudetto continuiamo a crederci e a provarci, la corsa è ancora lunga. L'espulsione non c'era». Pizarro gli fa eco. «Era difficile vincere con un arbitraggio così ma ci siamo riusciti grazie a un grande carattere. Il campionato è ancora aperto anche se non è vero che abbiamo il calendario più facile rispetto all'Inter: ma meritiamo di superarli». Infine Taddei: «Perrotta è stato espulso ingiustamente ma siamo stati bravi a non perdere la testa».

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