Campionato irregolare senza soste
Il campionato si trova schiacciato da una parte dal desiderio, comune a quasi tutti gli addetti ai lavori, di non iniziare prima della fine d'agosto, di dover concludere in anticipo per l'Europeo, di lasciare spazio agli impegni della nazionale ed infine di prendersi una troppo lunga vacanza nella stagione invernale. L'aspetto meno giustificabile dell'intero problema è quello di avere allargato da 18 a 20 il numero delle squadre in A. Il fatto che alcuni dei più importanti campionati europei (Inghilterra, Francia e Spagna) si giochino ugualmente con 20 squadre non vuol dire nulla. La scelta è stata attribuita al desiderio di Sky di avere 10 partite ma io credo che a Sky sarebbero più contenti di avere 8 partite di migliore qualità. Detto questo è curioso che nel turno dello scorso week end (28a giornata) quattro delle prime cinque squadre della classifica abbiano vinto e che nel turno del mercoledì successivo due abbiano pareggiato e tre addirittura perduto. In una classifica che tenesse unicamente conto dei risultati del girone d'andata avremmo sette squadre nello spazio di tre punti (dai 20 della Sampdoria ai 17 del sorprendente Cagliari) mentre nella classifica che conta abbiamo cinque squadre nell'arco di 22 punti con intervalli di 7 punti tra la prima (Inter) e seconda (Roma), di 6 tra seconda e terza (Juventus), di 5 tra terza e quarta (Fiorentina) e di 4 tra quarta e quinta (Milan). Questa mancanza di equilibrio è soprattutto dovuta all'iniqua distribuzione delle risorse televisive. Ho ripetuto fino alla noia che i soldi della TV dovrebbero essere divisi in quote uguali come avviene negli Stati Uniti ma da noi c'è poca cultura sportiva per comprendere che questa sarebbe la soluzione ideale.