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Ora è colpa degli arbitri

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Il rosso sventolato da Rocchi al giovane Pelè nella gara col Genoa non è andato giù al presidente nerazzurro. E il nervosismo non accenna ad allontanarsi dalla squadra di Mancini. Con un vantaggio di sette punti sulla Roma e alla vigilia del big match contro la Juventus, l'Inter fa i conti con un gioco piuttosto involuto e la singolare tendenza a finire spesso le gare in dieci uomini. Moratti esclude sia fenomeno dovuto al nervosismo dei suoi giocatori, ma trova il coraggio di lamentarsi. Alla sfuriata di mercoledì sera contro l'arbitro Rocchi da parte di Mancini, ieri è seguita quindi la protesta del presidente nerazzurro che ha definito «molto severa e ingiusta» la seconda ammonizione inflitta al centrocampista portoghese. «L'arbitro può fare quello che vuole e pensare di essere dalla parte del giusto, ma la mia posizione resta questa». E guai a chiedergli se i ricorrenti cartellini rossi siano dovuti a qualche difficoltà mentale del gruppo di Mancini. «Non credo proprio che si possa pensare che l'espulsione di Pelè potesse dipendere da un problema di stanchezza mentale - è la replica del numero uno di Palazzo Durini - non vedo alcun nervosismo. Anzi, la squadra ha resistito molto bene in una situazione difficilissima ed era abbastanza normale che un gol alla fine potesse prenderlo». Infatti la rete di Borriello è arrivata, ma la delusione nerazzurra è stata smorzata mezz'ora più tardi dal 3-2 della Lazio contro la Roma, che ha consentito alla capolista di allungare a più sette. Un vantaggio consistente - i giallorossi per via degli scontri diretti dovrebbero comunque superare l'Inter - ma Moratti è convinto che in classifica «non è cambiato molto e quindi dobbiamo stare attenti fino al termine del campionato». Di partite ne mancano nove e sulla carta gli impegni dell'Inter sono più delicati di quelli della Roma, a partire da domani sera quando al Meazza arriverà la Juventus. Per l'occasione, Manicini potrebbe recuperare Stankovic, lasciato a riposo con il Genoa per un problema muscolare, oltre a Materazzi che rientra dalla squalifica. Ma, soprattutto, dovrà ritrovare con continuità quella fluidità di gioco vista a sprazzi contro il Palermo. La fase di costruzione è piuttosto arrugginita, Maicon ultimamente non spinge più come una volta e, inoltre, è come svanita la capacità di sfruttare i calci da fermo. Per fortuna del tecnico nerazzurro il reparto teoricamente più precario, la difesa, regge bene. Finchè non arriva un cartellino rosso. Al fianco di Materazzi dovrebbe esserci Chivu, con Maxwell che a sinstra. Vieira ha accusato un risentimento muscolare e ieri non si è allenato, ma contro la sua ex squadra ci sarà. Come Ibrahimovic che farà coppia in attacco con Cruz. Burdisso dispena ottimismo. «La partita contro la Juventus - dice il difensore - è sempre decisiva, per la storia, ma anche per il momento in cui arriva. Noi siamo tranquilli - aggiunge l'argentino ai microfoni di Sky - siamo primi in classifica e siamo consapevoli del nostro potenziale, vincere la partita con la Juventus ci darebbe una spinta in più in vista della fine del campionato».

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