Scatta all'alba il duello Ferrari-McLaren
Vedrete che non rimpiangerete la levataccia. Nel momento in cui leggerete questo articolo, scritto per motivi di fuso orario prima della disputa delle qualifiche ufficiali, conoscerete già qual è la griglia di partenza del G.P. d'Australia. Ma qualunque cosa sia successa nel corso della nottata la sostanza del discorso generale sul nuovo Mondiale non cambia: si tratterà di una lotta a due tra Ferrari e McLaren, con gli italiani a difendere il titolo rocambolescamente conquistato cinque mesi fa in Brasile e gli anglotedeschi a cercare la rivincita (più su se stessi, visto come commisero harakiri, che sugli avversari). Le prove libere di venerdì hanno confermato quanto si sapeva. Nonostante il grande caldo (36 gradi l'aria, oltre 50 l'asfalto) e i conseguenti problemi di scelta di gomme fra le due mescole disponibili (le dure reggono il ritmo da gara ma vanno piano sul giro secco da qualifica, le morbide fanno subito il tempo ma poi si sbriciolano), la Ferrari ha ottenuto il miglior crono della giornata con Raikkonen e la McLaren ha portato Hamilton a suo immediato ridosso, in quello che è parso un imprimatur postumo ai numerosissimi articoli di giornali di tutto il mondo che hanno dipinto la sfida iridata come un fatto personale fra il finlandese di ghiaccio e l'inglese di colore. Personalmente ritengo che sia un po' presto restringere così il campo dei pretendenti, anche perché Hamilton ha chiuso il campionato 2007 sgretolandosi sotto la pressione psicologica delle fasi decisive e gettando al vento un titolo già vinto. Era un esordiente, d'accordo, ma l'aver già pagato lo scotto del noviziato, lungi dall'alleviarlo, aumenterà il carico delle responsabilità che stavolta graveranno sulle sue spalle fin dalla prima corsa. Essere perfetti quando non si ha nulla da perdere è più facile che riuscirci quando si sa che un errore non verrà più perdonato. È proprio questo, secondo me, l'interrogativo dalla cui risposta dipenderà l'esito del campionato che da stanotte, in 18 tappe, ci terrà incollati fino al 2 novembre davanti al televisore.