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Luca Fallica Quindici anni da ...

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Ma nel calcio non c'è tempo per godersi i traguardi, stasera c'è il Milan dell'amico Ancelotti da battere, per portarsi a meno tre per una notte e far innervosire l'Inter attesa dalla sfida casalinga col Palermo. E come un vecchio refrain, mai fidarsi di un avversario che, oggettivamente, non è quello dello scorso anno. «Adesso sento dire - dice il tecnico giallorosso - che il Milan è una squadra normale. A me invece sembra che nelle ultime dieci partite ne ha vinte sette e pareggiate tre e che nel girone di ritorno ha fatto più punti di tutti. Sento parlare del Milan come se fosse una provinciale, una squadra di fondo classifica, ma non è così». Tutti avvisati quindi, la Roma non deve mollare ora che all'Inter la situazione non è proprio serena. Ma Spalletti a un'Inter bollita non ci crede. «Quella di Mancini è stata solo una reazione emotiva, ma non ritengo che siano cotti nè condivido questo modo di aggettivare una squadra di calcio. Quello che è successo a Mancini può capitare a tutti, anche a me, perchè l'importanza di un risultato fa questo nel nostro calcio». Oggi Spalletti, lasciato a riposo Mexes per smaltire l'ematoma al fianco, ha tutto il resto dell'organico a disposizione. Dietro Cicinho può ripetere la bella prova dell'andata, dovrebbe rientrare Ferrari (nuovi scarpini griffati Adidas) con Juan in mezzo e Tonetto a sinistra. I tre mediani sono diffidati e c'è il rischio di ecatombe per il derby di mercoledì. I partenti saranno De Rossi e Aquilani con Pizarro che sta meglio ma partirà ancora dalla panchina. Davanti Taddei, Perrotta (dovrà tener d'occhio Pirlo), Vucinic in gran forma e Totti. Intanto Pirlo e De Rossi giocano la sfida in una simpatica intervista doppia sui canali tematici. «Perché non perdete così togliete lo scudetto ai vostri rivali dell'Inter?», si chiede divertito De Rossi sicuro di vincere, mentre Pirlo pensa con un brivido che devono far risultato per non mancare il piazzamento Champions. E poi tanti complimenti reciproci per una sfida tra i sei centrocampisti che andranno agli europei. Gattuso, Ambrosini e appunto Pirlo, contro De Rossi, Aquilani e Perrotta: in Italia di meglio non c'è. E proprio Perrotta lancia la sfida all'Inter. «Loro ci tenevano molto alla Champions League e quindi un'uscita da questa competizione agli ottavi di sicuro susciterà una reazione - dice a Match Program in distribuzione oggi allo stadio - che poi questa sia positiva o negativa questo non so dirlo. Certo che noi speriamo comunque di rosicchiare qualche punto».

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