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Lazio, vietato pensare al derby

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Dopo i successi interni con Reggina e Livorno, il pareggio col Milan, c'è bisogno di un altro sforzo al Friuli per dimostrare contro la sesta forza del campionato di poter giocare alla pari con tutti. E in tre anni di gestione Rossi, i biancocelesti hanno vinto solo contro la Roma l'anno scorso e finora hanno sempre steccato contro le grandi del Nord. Certo, l'Udinese non vale per lignaggio Inter, Milan e Juve, però nelle ultime stagioni è stata quasi sempre nelle zone nobili della graduatoria. Rossi sembra intenzionato a lasciare in panchina Pandev per il pericolo giallo. Il macedone, diffidato, rischia di saltare il derby in caso di un nuovo cartellino e allora il tecnico biancoceleste potrebbe scegliere un modulo più conservativo con Vignaroli largo a destra. Ma il ballottaggio resiste e solo oggi deciderà la formazione. Mauri non è entrato nemmeno nella lista dei diciannove giocatori partiti per Udine. Non è in forma ed è sempre più ai margini della prima squadra quasi fosse solo lui il colpevole del fallimento in Champions e dei modesti risultati in campionato. Rossi lo preserva, lo lascia a casa ma l'eventuale accelerazione nell'ultima parte di stagione non può prescindere dal recupero di uno dei giocatori di maggiore qualità in organico. Behrami ha recuperato, fiducia a Bianchi e Rocchi in avanti. Mudingayi al posto di Dabo, Mutarelli migliora ma non è partito: derby ad alto rischio. Sull'altro fronte tridente Di Natale, Quagliarella, Pepe e Udinese all'assalto per rientrare in corsa per il quarto posto. Finale dedicato alla designazione di Collina: arbitrerà Tommasi di Bassano Del Grappa. Un po' troppo vicino a Udine per non giudicarla perlomeno discutibile.

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