Totti pigliatutto
Folla di amici, aprenti e qualche Vip (Giovanni Malagò, Magdi Allam, Lando Fiorini con figlia) oltre a una nutrita schiera di romanisti doc: Bruno Conti, Tempestilli, Giorgio Rossi e via così. E sarà stata forse proprio l'aria amichevole che si respirava nello show room della Erica Ceramiche a mettere Totti nella condizione di tirar fuori qualche «concetto» interessante come peraltro aveva anche fatto dai microfoni di Rete Sport. Tipo che la Roma crede ancora in tutto, Champions compresa e che lui i campioni come Drogba non solo li vorrebbe, ma li andrebbe a prelevare personalmente a Londra: disponibile anche a cambiar ruolo per uno così. Totti non fatica a definire l'attuale una stagione «più bella di quella della scorso anno. Lo scorso anno - continua il capitano giallorosso - l'Inter ha ammazzato il campionato, ora vogliamo arrivare in fondo in Champions e recuperare punti all'Inter. Noi ci crediamo». Nessun dubbio sul condizionamento degli arbitri italiani: Totti ha un pensiero molto repciso in merito. «Quelli stranieri sono meno condizionati. La classe arbitrale deve rimanere tranquilla, sono loro che decidono tutte le domeniche. Dispiace perché alcuni episodi ci hanno penalizzato, ma va bene, andiamo avanti. Si vede che per gli arbitri stranieri Inter e Liverpool sono due squadre come le altre, non cambia niente». Il capitano giallorosso ormai non ha più soggezione delle altre «grandi» d'Europa e mette la Roma nella prima fascia. «Dopo aver battuto il Real in casa e fuori abbiamo dimostrato di essere una delle squadre più forti d'Europa». Roma quindi attenta a non sbagliar nulla in campionato in attesa del passo fasso dell'Inter che potrebbe arrivare dopo la bufera che travolto il suo tecnico immediatamente dopo il ko in Champions: competizione che non distrarrà la Roma secondo Totti. «Noi siamo concentrati e l'abbiamo dimostrato. Cercheremo di vincerle tutte, sapendo che le squadre che incontreremo saranno di livello. L'organico non vuole fermarsi. L'addio di Mancini? Sinceramente abbiamo solo letto i giornali, sono problemi dell'Inter e continuiamo a pensare solo a noi stessi. È chiaro che qualcosa all'interno dello spogliatoio nerazzurro accadrà: non so se in bene o in male. Mi ha sorpreso comunque la decisione del tecnico: pensavo l'avesse fatta più in là, ma ha deciso ora di uscire allo scoperto. Va rispettato. Ora, comunque, pensiamo al Milan e alla sfida contro Maldini, la bandiera rossonera». E l'attenzione resta attorno a una Roma che adesso viene presa ad esempio da mezza Europa. Così come i suoi giocatori ora inseguiti da tutti. «Questo vuol dire che siamo tra i più forti d'Europa. E gratifica la società, ma anche noi giocatori. Se la Roma vuole competere con le grandi, bisogna essere competitivi e non vendere nessuno». Quindi il capitano torna su un discorso che gli sta molto a cuore e che già recentemente aveva tenuto a precisare . «Se la Roma prendesse un grande attaccante come Drogba? Andrei a prenderlo io a Londra. Magari potessero venire giocatori di questo tipo. Io voglio i campioni perché voglio vincere. Tanta gente non sa cosa vuol dire vincere a Roma. Uno scudetto qua è troppo importante, cerco di far capire alla gente che non è Totti che comanda nella Roma. Totti fa il giocatore e basta. Nessuno è condizionato da me. È inutile che dicono che voglio mettere zizzania. È Spalletti che mi vuole prima punta e io mi adeguo». Nessun dubbio quindi sull'ipotesi di tornare a fare la seconda punta nel caso dovesse arrivare una prima punta di qualità. «Sì, io mi trovo bene in tutte le posizioni». Spiega meglio la dichiarazione lasciata sull'eventuale successo in Champions dopo il quale sarebbe anche disposto a smettere di giocare. «Era solo una battuta, ma se dovesse succedere vedremo». A Roma si respira già il derby in programma mercoledì prossimo e Totti non dimentica di fare un omaggio al giovane laziale ucciso sull'autostrada e ufficializza un'iniziativa che già era nell'aria da tempo. «Il derby è già particolare di per sè, con la vicenda di Gabbo deve essere un derby bello sugli spalti. Poi ho saputo che il padre di Gabriele andrà in Sud e mi fa molto piacere. Io porterò i fiori sotto la Nord, sarà un gesto sentito. Dobbiamo far diventare una partita di calcio, un divertimento». Chiusura sul suo exploit televisivo al Grande Fratello: dopo le lusinghe di De Laurentiis del napoli che lo vorrebbe protagonista di un film modello Miami Vice, chissà che Francesco non abbia un futuro nel mondo dello spettacolo. «Mi hanno chiamato, ho fatto questa nuova esperienza e ci sono riuscito». Bene, ma la priorità resta la Roma... scudetto o Champions è tutto da decidere.