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Arnaldo Baroni Il Mondiale della MotoGP sembra non ...

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Con l'aggravante, in questa occasione, di vedere tre YZR-M1, una identica a quella del pesarese, e due ancora senza le valvole pneumatiche, andare meglio della sua in prova, tanto da okkupare tutta la prima fila ed anche in gara dare la paga al «Dottore». Valentino già al termine delle qualifiche di sabato sera aveva ripreso il solito refrain: «Se di quattro gomme a disposizione ne avessi avuta almeno una buona...». Ma come, le Bridgestone non erano la panacea, la soluzione ai mille problemi della sua moto? Ed adesso sono le gomme giapponesi la nuova causa del suo andar lento o del non riuscire ad avere una moto settata in modo giusto per consumarle uniformemente e non correre sulle tele alla fine, subendo anche lo smacco di vedersi infilare dalla Honda modello 2007 di un debuttante come Andrea Dovizioso? Non vorremmo che il «Dottore» decidesse di farsi crescere il pizzetto da pirata... perchè in questo caso sembrerebbe sempre più un clone del suo grande avversario, quel Max Biaggi che il campione di Tavullia accusava sempre di lamentarsi perchè non più in grado di vincere... Con un Casey Stoner sempre perfetto, capace di far andare la sua D16 come nessuno mai prima di lui - vedi i grossi problemi di Marco Melandri che con la rossa di Borgo Panigale non sa che pesci prendere per farla correre -, ed ora anche un Jorge Lorenzo, novellino della classe regina che alla sua prima uscita si è permesso di ottenere anche la pole position e di giungere secondo al traguardo dietro al campione del mondo, le cose non vanno proprio bene. Anzi, vanno malissimo. Perchè a Losail si è messo a correre anche Dani Pedrosa con la Honda Hrc. E se consideriamo che lo spagnolo la versione 2008 della RC212V la conosce ben poco e non l'ha nemmeno potuta sviluppare per la frattura alla mano, Valentino, motivi per sorridere ne ha ben pochi. Con questi concorrenti così agguerriti e con i due ex re della Superbike James Toseland e Colin Edwards che da un momento all'altro avranno l'ultima versione del motore Yamaha sulle moto del team Tech3, la concorrenza sembra farsi molto agguerrita. Rossi a fine gara ha detto che sperava almeno nel podio, ma è arrivato solo quinto. Certo, la gara di Doha è sicuramente un caso a sè, per il fatto di correre di notte con temperature più basse ed un tasso di umidità diverso che incidono su resa gomme e motori. Ma questi sono fattori che valgono per tutti. Rossi ha tre settimane per cercare di correre ai ripari prima della gara di Jerez del 30 marzo. E questa volta, se non va bene, non dia la colpa agli pneumatici...

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