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Tiziano Carmellini [email protected] ...

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Giusto, avrà pensato qualcuno nel giorno del centenario nerazzurro, ma la cosa non spazzerà via però tutte le polemiche per l'ennesimo rigore «generoso». La Roma, questo pomeriggio impegnata al San Paolo di Napoli (dove sette giorni addietro proprio l'Inter inciampò), dovrà fare dunque tutto da sola e vincere se vuole continuare a sperare e rimanere a sei punti dalla vetta. «Pensiamo a noi dimenticando Madrid: o meglio, traendone solo le cos epositive» è il diktat di Spalletti alla vigilia del match di Napoli. Il tecnico, poco prima, aveva detto di non crede alla crisi nei nerazzurri: si sbagliava, ma di poco perchè quella che ha battuto la Reggina non è stata una bella Inter ma ha portato via l'intera posta. «Il campionato non è ancora finito - ha detto - mancano tante partite, noi lo sappiamo e lo abbiamo dimostrato nei comportamenti. Dopo la partita di Torino sembrava tutto finito, invece abbiamo dimostrato la voglia di crederci ancora». Ma il tecnico giallorosso è concentrato sulla sfida del San Paolo e avverte i suoi. «Complimenti al presidente De Laurentiis, a Marino e a Reja per il lavoro che hanno fatto con la squadra. Un gruppo che esprime un buon collettivo e che si avvale di individualità importanti. In più, hanno la spinta di un pubblico, che per molti aspetti è molto simile al nostro, che anche stavolta purtroppo non potremo avere. Sarà sicuramente una partita difficile, ma noi abbiamo le carte in regola per fare bene. Loro si trovano in un buon momento e giocheranno in uno stadio con un pubblico che sarà tutto per loro (trasferta vietata ai tifosi romanisti, ndr)». Dalla sua parte Spalletti avrà invece un Totti formato 500: che è il numero di gare giocate, con quella di oggi, dal capitano giallorosso. Trecento invece le panchine del tecnico giallorosso che sminuisce. «Per me sono tantissime, ma se vengono paragonate alle presenze di Francesco mi fa paura. Un allenatore ha una carriera più lunga di un calciatore. 500 partite sono tante, e poi lui ha fatto sempre gol. I suoi numeri dimostrano perchè ha questo ruolo in questa città». Ma intanto Spalletti rimedia anche i complimenti di un tifoso doc. Massimo D'Alema che ha indicato la Roma costruita dal tecnico di Certaldo un modello per il Partito democratico, parlando dell'orgoglio di una squadra fatta in casa, dove «conta la passione». «Ho apprezzato molto le parole del ministro D'Alema - ha detto Spalletti - che sono un riconoscimento importante per il lavoro di tutta la società che, con me, è lusingata». Chiusura sul futuro e sul rinnovo di un contratto che per Spalletti appare al momento scontato. «Riguardo al mio contratto, non c'è niente di nuovo. Io sono orgoglioso di questo contratto, e certe voci non mi mettono in difficoltà. La mia volontà è quella di continuare a fare l'allenatore della Roma». E magari vincere qualcosa di importante.

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