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Gli arbitri ci hanno fatto sapere ...

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Perché il problema è molto semplice, nel senso che non è risolvibile. Che cosa pretendono (o cosa pretendono coloro che hanno avanzato questa proposta) che le televisioni ed i giornali smettano di fare il loro lavoro come lo hanno sempre fatto ? Felici, se non proprio soddisfatti, ogni volta che riescono a documentare gli errori che inevitabilmente vengono commessi in ogni partita. Noi siamo, purtroppo, un paese a bassa cultura sportiva. Non siamo capaci di vincere, ancor meno siamo capaci di perdere. E quando succede è quasi sempre colpa di qualcun altro, spesso di un arbitro.E' sempre stato così, temo che sarà sempre così. Non è una bella situazione. Se un giocatore può permettersi di insultare l'arbitro e di minacciarlo dandogli appuntamento alla fine della partita come può fare un bullo di paese cavandosela - tutto compreso - con cinque giornate di squalifica vuol dire che siamo messi male. Peraltro tutto questo gli arbitri, quelli ormai anziani e quelli che vogliono diventarlo, lo sanno. Non possono sperare che la moviola venga abolita, che la stampa diventi equilibrata, che i giudizi siano sereni. Ci pensino bene prima, quando decidono di diventare arbitri perché le speranze che il paese migliori, sotto questo profilo, sono minime. Un dirigente di banca viene scambiato per l'arbitro Bergonzi, colpevole non di omicidio ma di avere concesso due calci di rigore che probabilmente non c'erano nella partita Napoli-Juventus, e viene aggredito. Ovvio che l'arbitro Bergonzi, quello vero, non possa essere tranquillo. Ebbene, sapete qual è il voto che Bergonzi ha preso per quella partita dal quotidiano Tuttosport, che casualmente esce a Torino, dov'è la sede della Juventus? Zero! Non è che la Gazzetta dello Sport (3) ed il Corriere dello Sport (4) siano stati più teneri ma «zero» è un voto isterico che può provocare reazioni pericolose in qualche tifoso isterico anche lui. In attesa che assegnino una guardia del corpo a Farina ed a Dondarini oppure mettano i due arbitri in regime di protezione, c'è solo da aspettare che si verifichi qualche altro episodio che faccia saltare i nervi a qualcuno, arbitro, giocatore, tifoso, dirigente o giornalista. Il buon Gussoni vorrebbe cambiare l'Italia, ma non ci riuscirà. Gli arbitri continueranno a sbagliare, le moviole a funzionare, i giornalisti-tifosi a reagire secondo abitudine, educazione, cultura. La denuncia di Gussoni somiglia alla famosa ed inutile lettera della Juventus e merita la stessa, inutile, risposta.

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