Quella notte magica dei guantoni italiani
Infatti il primo incontro (17 aprile 1967) si svolse nel vecchio Garden, lo stesso dove Giulio Rinaldi il 10 giugno 1961 aveva inutilmente tentato di conquistare il titolo dei medio-massimi contro Arechie Moore. Il primo incontro tra Benvenuti e Griffith fu caratterizzato da due knock down, uno per parte ma fu vinto abbastanza nettamente dal nostro pugile. Teddy Brenner, il match-maker del Garden, mi ha confessato qualche anno dopo che non pensava che Benvenuti potesse vincere quell'incontro. Ha però cominciato ad avere qualche dubbio quando io ho depositato sulla sua scrivania 20 mila dollari, raccolti tra i molti italiani che avevano affrontato la trasferta unendo la curiosità turistica al tifo per il nostro pugile più popolare. C'era un clima di straordinario entusiasmo nel vecchio Garden al punto tale che, almeno nella mia memoria, il match vissuto e sofferto a bordo ring mi era sembrato ancora più bello di quello che ho rivisto molti anni dopo, insieme ai due protagonisti, negli studi di Canale 5. La rivincita è stata meno fortunata. Si è svolta il 28 settembre 1967 nello Shea Stadium, dove giocano i New York Mets di baseball. Fu rinviato di un giorno per la pioggia e si è disputato in un clima umido ed incerto, reso ancora più triste dall'andamento dell'incontro. Nino non era in buone condizioni fisiche, aveva subito un infortunio ad una costola, perse di misura ma senza possibilità di contestazione. Per fortuna di Benvenuti gli organizzatori del Garden avevano bisogno di un incontro di cartello per inaugurare la nuova sede dell'arena pugilistica più famosa del mondo. Ecco allora che è diventata possibile la terza sfida, alla quale era stato aggiunto un incontro di pesi massimi tra Joe Frazier e Buster Mathis. Credo che in questa occasione Benvenuti non abbia disputato il miglior incontro della sua carriera ma certamente il più intelligente. La condizione fisica non era straordinaria e Nino doveva centellinare le proprie energie. Nella nona ripresa gli è riuscito il suo colpo migliore, il gancio sinistro, e Griffith è andato al tappeto. Quel knock down è stato decisivo per convincere la giuria, che era tutta americana ma si è comportata con molta correttezza. Il match era stato molto equilibrato, Benvenuti è stato molto abile nel ridurre i tempi di ogni round, la tattica usata ai suoi tempi da un altro grande nostro campione, Duilio Loi. Benvenuti e Griffith avevano entrambi trent'anni, si rispettavano e ci conoscevano. La saggezza tattica di Nino ha prevalso sulla maggiore naturale aggressività del pugile delle Isole Vergini. E' stata una vittoria importante perché ha allungato di un paio d'anni il pediodo d'oro della nostra boxe. Tornato campione Benvenuti ha potuto difendere il titolo in Italia contro Don Fullmer a Sanremo, contro Fraser Scott a Napoli ed infine contro Luis Manuel Rodriguez a Roma, l'ultima sua grande impresa. Sarebbe stato meglio evitare Monzon ma è facile dirlo con il senno di poi.