Totti una vita alla Roma «Ho vinto la mia sfida»
Giù il cappello. Smaltita la delusione di San Siro, i giallorossi si preparano alla trasferta di Madrid che vale una stagione. Prima, però, c'è un'altra partita, stavolta da spettatori, che interessa eccome a Totti & Co. «L'Inter è attesa da una partita difficile, confidiamo nel Napoli. Per vincere il campionato serve continuità e noi col Parma abbiamo dato un segnale importante». Ma il capitano negli occhi ha già il Bernabeu, uno stadio che lo ha già visto protagonista. «Se giochiamo da Roma a Madrid possiamo dire la nostra». Anche Spalletti si proietta alla Champions. E lo fa con uno slancio di ottimismo. «Nelle ultime partite - dice il tecnico - la squadra ha dimostrato di stare bene fisicamente. Ci aspetta una gara particolare e andremo lì pieni di stimoli». Sulla vittoria di ieri: «Meno semplice di quello che sembra, siamo stati bravi noi a far sbagliare il Parma». Per un giorno la Roma vede l'Inter a sei lunghezze di distanza. «Noi la pressione la dobbiamo fare salire a noi stessi - prosegue Spalletti - dopo San Siro ho parlato così ("non lamentiamoci degli arbitri e pensiamo a migliorare" aveva detto venerdì) perché finora abbiamo fatto bene ma per portare a casa altri risultati bisogna fare benissimo. La squadra ha reagito alla grande e ha mostrato maturità. Voglio fare i complimenti a Brighi ed Esposito che hanno giocato poco ma si sono fatti trovare pronti». La Sensi risponde a chi la accusa di tenere un profilo troppo basso in relazione agli arbitri. «A me non piace gridare - spiega l'amministratore delegato giallorosso - e in questo momento il calcio non ne ha bisogno. La lettera della Juve? Io non faccio i conti in tasca a nessuno. Ho lo stesso temperamento di mio padre ma ora è giusto comportarsi così, anche lui me lo dice e al mio posto si comporterebbe così. Ora pensiamo a Madrid, dovremo andare lì orgogliosi per dimostrare di essere una squadra degna della Champions». Bruno Conti prova a fare l'amuleto. «A me la Spagna ha sempre portato bene...» ricordando la notte del Bernabeu in cui diventò campione del mondo. Servirà anche lui per superare l'ostacolo Real. Ale. Aus.