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Aquilani: «Il gol dedicato a me»

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L'incomprensione tra i due figli della Lupa, Totti e Aquilani, prosegue. Secondo round subito dopo il gol di Totti, frasi concitate. I due chiariscono, per i cronisti lo farà Aquilani a fine gara. «Ero già ammonito e non potevo ritardare la ripresa del gioco - informa Aquilani, memore forse dell'eccesso di zelo di Rosetti a San Siro con Mexes - ma non scherziamo nessun diverbio con Francesco». Incidente chiuso. Per Alberto il ritorno al gol dopo 181 giorni, non segnava da Roma-Siena, era piena estate. «Il gol lo dedico a me stesso, dopo tanta sofferenza - conclude Aquilani - E non è vero che non ho esultato, il gesto di gioia l'ho fatto». E anche quello che e' successo dopo merita di essere raccontato. L'abbraccio con Panucci a sancire la fine dell'incomprensione col savonese, dopo la sconfitta con la Juve. Incidente chiuso, e due. Spazio a chi ha giocato, anche poco. Il centrocampista con licenza di essere felice anche se gioca col contagocce, Brighi. «Serviva trasformare sul campo la nostra voglia di crederci - annucia Brighi - l'Inter resta lontana e domani (oggi, ndr) ha una gara non facile a Napoli». A proposito, a Brighi ancora il mercoledi' di San Siro non è andato giù. «Ovviamente c'era scoramento, secondo noi la partita l'abbiamo vinta. Abbiamo giocato meglio e ci è stata portata via. Già dal giorno dopo comunque nel gruppo c'era grande voglia di riscatto e l'abbiamo dimostrato. A Madrid gioco? Non lo so, chiedete al mister, a me basta passare il turno e sarò felice». C'è chi a suon di minuti prova a ritagliarsi spazio. «I fischi? Magari i tifosi pensano ancora a quel gol sbagliato a Manchester - spiega Esposito - Io ce la metto tutta, a fine anno tiro le somme e vedrò se restare o meno». C'è chi non sente i timidi applausi. «Davvero non li ho sentiti - dice Ferrari - ma non è un problema, abbiamo fatto una bella gara ed era questo l'importante». Luc. Fal.

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