Inter-Roma arriva al momento giusto per spendere gli ...
E all'improvviso si parla di Cinica Roma. Chi l'avrebbe mai detto, della squadra che sembrava eseguire puntualmente uno spartito musicale basandosi innanzitutto sull'armonia dei movimenti e un crescendo offensivo di stampo rossiniano? Ma Spalletti è saggio, conosce alla perfezione anche l'arte di arrangiarsi: ed ecco che in un paio di confronti vitali cambia quel tanto che vuol dire proteggersi meglio per colpire più duro. Rivedetevi le due partite, in particolare quella contro i viola, e dunque vi spiegherete, se non il cinismo di fresca nomina, almeno la praticità della nuova manovra. Al centro della quale c'è più De Rossi che Totti, più gagliardia che raffinatezza. È De Rossi l'uomo squadra che anche l'Inter teme dippiù, in questo momento che la porta a soffrire l'impatto agonistico con avversari ruvidi e poco inclini all'esibizione estetica. I giganti di Mancini - Ibra e Vieira e Materazzi - sono in momentanea crisi, i giocolieri latitano: solo un recupero psicologico potrebbe restituire all'Inter la sua potenza distruttrice, come dimostra il comportamento di Crespo, l'unico che vuole fortissimamente dimostrare qualcosa a qualcuno (Mancini). Il rischio nerazzurro: avventarsi sulla Roma per fare il risultato, chiudere il capitolo scudetto e dedicarsi anima e corpo alla Champions. È il trattamento che Spalletti spera di ricevere anche dal Real: torride folate di gioco cui rispondere con glaciali reazioni in contropiede. Torna - in una stagione che magari digerisce peggio la metafora poco rispettosa - la bearzottiana Squadra Femmina che adesca gli avversari sulla carta più potenti, li chiama, li aspetta, li abbraccia e sul più bello e li pianta in asso, scappando in contropiede e za'cchete-gol. Non piaceranno ai modulisti d'ordinanza e ai cosidetti fautori dello spettacolo, questi suggerimenti pratici, ma ribadisco: la Roma li ha già messi in atto due volte, e con avversari di tutto riguardo. Ci provi con l'Inter per vedere se c'è ancora spazio per sognare. Le nuove armonie sono la gioia irresistibile del Cicinho-in-ritardo e la grinta tipo Ringhio - ma con giudizio - di Daniele De Rossi.