Totti nella storia «E adesso San Siro...»
La dedica? Anche quella è per me». E i tre punti conquistati con la Fiorentina sono un avvertimento all'Inter: quella di mercoledì diventa una partita vera, l'ultima occasione per riaprire il discorso scudetto. «Questo successo - prosegue Totti - ci consente di incrementare il vantaggio sulla Juventus e guardare avanti. Ora dobbiamo pensare solo alla gara con l'Inter, sul Real ci concentreremo dopo». Con un capitano finalmente brillante nessun sogno è vietato. «Sto meglio, ho chiuso la partita in campo senza affanni, vuol dire che la mia condizione è in crescita». Adesso servono i suoi gol per staccarsi dal traguardo dei 200 che continua a portargli sfortuna. Giacomo Losi, altra bandiera romanista mai ammainata gli fa i complimenti. «Sono orgoglioso che Totti abbia eguagliato il mio record - dice l'ex giocatore a Roma Channel - significa che anche io ho fatto qualcosa di buono». Come continua a farne il numero 32, quel mostruoso portiere che si fa chiamare Doni. Con la Fiorentina altri tre interventi degni di Buffon. Dopodomani proverà a vincere il duello a distanza con l'amico Julio Cesar. «Perché gioca lui in nazionale? È un grande portiere, la scelta spetta a Dunga. Tra noi due non ci sono problemi: nel ritiro della nazionale siamo compagni di stanza. Io sono contento per il mio rendimento, sto dando il massimo in allenamento per migliorare ancora». E si vede. Mercoledì sera servirà un'altra prestazione super per frenare gli attaccanti dell'Inter. «Andiamo a Milano per fare una grande partita e soprattutto per vincere - assicura Doni - se vogliamo riaprire il campionato non possiamo fare altro che andare lì e riportarci a casa i tre punti». Per Cicinho la giornata è agrodolce: quell'espulsione non gli va proprio giù. «Mi dispiace - spiega il brasiliano - ho calciato il pallone pochi istanti dopo il fischio». Con l'Inter forse avrebbe giocato: peccato. Da ieri è il quindicesimo marcatore stagionale della Roma. «Dedico il gol alla città che mi ha accolto benissimo: non ho mai visto tifosi del genere». Neanche a Madrid. Ale Aus.