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Alessandro Fusco CARDIFF Niente ...

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Troppo poco. Poi, un progressivo sfaldarsi delle certezze di Parisse e compagni, fino agli ultimi, disastrosi 20' costati ben tre mete. Dura da ingoiare, soprattutto se si considera che il primo tempo si è chiuso sul 13-8 per i Dragoni Rossi con un piazzato e una trasformazione di Marcato finiti entrambi sui pali della porta gallese. Un pareggio virtuale, dunque, che gonfia di speranza i cuori degli oltre seimila italiani saliti a Cardiff per colorarla d'azzurro. La prima frazione scorre via registrando, è vero, una prevalenza gallese nel possesso e nel territorio, ma anche una efficacissima difesa italiana organizzata in maniera perfetta. Parisse, Mauro Bergamasco (14 placcaggi per lui), Del Fava, Dellapè e lo stesso Masi passano una mano di cemento sul muro azzurro che respinge le cariche avversarie. Come previsto nei primi 10' i calciatori gallesi testano la tenuta di Marcato, estremo estemporaneo, ma lui regge botta. Non solo, dopo due punizioni trasformate da Stephen Jones - che mediano di apertura! - al 6' e al 12' per il 6-0, l'Italia marca una meta con Castrogiovanni con la determinante complicità dell'inefficiente touche degli uomini di Gatland. In questo fondamentale Rees ha evidenti difficoltà al lancio e Gough e Evans, che hanno i loro problemi con Dellapè e Del Fava, non lo possono aiutare. Per questo l'ovale, rimesso in gioco nei 22 metri del Galles, supera l'intera linea dei saltatori per atterrare nelle salde mani di Castro, autentico gigante della mischia. Il pilone azzurro sdraia Peel e Mark Jones lungo la strada e schiaccia in meta. La trasformazione di Marcato colpisce il palo, 6-5 ma l'Italia è viva. Al 21' uno dei due episodi che consegnano l'inerzia del match nelle mani del Galles. Da una touche in attacco dall'out sinistro Parisse devìa l'ovale per Picone senza toccare terra. Si inserisce Mauro Bergamasco che serve Masi. Il numero 10 lancia Galon che incrocia all'interno tagliando la difesa come il burro. L'azzurro, ancora tra i migliori, attira l'ultimo difensore e scarica l'ovale per Gonzalo Canale. Tra lui e la meta più bella del torneo resta nessuno ma, inspiegabilmente, Canale perde l'ovale in avanti per la disperazione di Mallett, immortalata sul maxi-schermo, e di tutti gli italiani presenti allo stadio. L'episodio ha il doppio effetto di deprimere l'Italia e di «svegliare» il Galles. Gli uomini del Principato dieci minuti più tardi segnano una meta con l'estremo Byrne, premiato al termine come Man of the Match, in capo a un drive caparbio che impiega tre minuti e due cambi di fronte per superare la difesa italiana. Prima dell'intervallo c'è tempo per altre emozioni. Al 35' una punizione di Marcato bacia il palo, mentre quella in pieno recupero marca il 13-8 all'halftime. Recriminazioni e speranze agitano l'intervallo italiano, ma la mazzata è in agguato e si materializza al 2' della ripresa quando uno sciagurato passaggio di Masi, che avrebbe dovuto calciare, lancia in meta Shanklin. Per gli Azzurri si fa buio. Marcato butta via un possesso calciando un drop anemico e, al 50', Mirco Bergamasco viene punito con un giallo dall'arbitro Pearson per ostruzionismo. I gallesi marcano altre tre mete, trasformate, con il folletto Shane Williams(due volte) e ancora Byrne. Il passivo si fa pesante - 34-0 il parziale nel secondo tempo - e registra lo smarrimento psicologico della squadra di Mallett. Il ct toglie Masi inserendo Buso ad estremo e riportando Marcato apertura, lasciando intravedere quella che potrebbe essere una soluzione possibile con Masi centro. Ma, intanto, si torna a Roma con un passivo pesante e qualche dubbio in più.

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