Pare che lo spezzatino abbia ...
Poiché la mia carriera giornalistica, almeno per quanto riguarda la televisione, si è sviluppata nell'ambito della televisione commerciale prima (Canale 5) ed in quello della pay (Telepiù e Sky) poi non posso pretendere che il mio parere sia considerato completamente neutrale. Infatti non lo è. L'indignazione che ho trovato in alcuni commenti mi è sembrata però eccessiva e soprattutto demagogica. È un po' come la polemica sul prezzo dei biglietti. È evidente che si tratta di un argomento di grande presa popolare ma è strumentale. Ovviamente se i prezzi venissero ridotti qualche spettatore in più il calcio lo recupererebbe, ma non sono convinto che incasserebbe di più. Inutile perdersi in mille giri. La crisi che ha determinato una perdita di pubblico quasi superiore al 50 per cento è dovuta principalmente a due ragioni: la concorrenza della tv e la scomodità degli stadi. Per quanto riguarda gli stadi la responsabilità è soprattutto dei club, nessuno dei quali, in Italia, è mai riuscito ad affrontare, tanto meno a risolvere il problema di avere uno stadio di proprietà. La concorrenza della tv è importante perché toglie allo stadio la parte meno tifosa del pubblico perché l'alternativa per chi rimane a casa è di poter vedere anche le altre partite, qualcuna delle quali può anche essere, per uno spettatore neutrale, più interessante. Gravissima è la norma che impedisce ad un appassionato di decidere all'ultimo momento di andare alla partita. Il resto, come ho detto, dipende dagli stadi che sono scomodi dentro ed ancora più scomodi fuori (parcheggi). Senza parlare, tanto per non andare lontani, dell'Olimpico di Roma che sul piano della visibilità è uno dei peggiori in Italia. Per quanto riguarda lo spezzatino non v'è dubbio che il campionato sarebbe molto più regolare se tutte le partite si giocassero, come una volta, lo stesso giorno ed alla stessa ora. I club però sostengono di avere bisogno dei soldi perché pagano troppo i giocatori ed i soldi della tv sono in funzione della programmazione che la Lega è in grado di offrire. Un'ultima notazione sull'orario del derby romano che sarebbe stato fissato alle 21,15. Non credo sia un problema di sicurezza o di ordine pubblico. Certamente è un orario che non piace ai giornali, che sarebbero in difficoltà per avere in tempo utile i servizi.