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dall'inviato Tiziano Carmellini ...

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All'Olimpico di Torino, stadio buono per Biancaneve e i sette nani, che nemmeno l'arrivo della Roma e lo scontro diretto per il secondo posto è riuscito a riempire (21.139 spettatori paganti, roba da terza categoria) basta una punizione per portar via l'intera posta. Ci pensa un'invenzione del solito Del Piero che sfila tre punti importantissimi alla diretta concorrente per la piazza d'onore dietro al tritacarne nerazzurro, e dimostra che forse la Juve è più «squadra» della Roma. Un gruppo che senza Totti, assente ingiustificato, di bel gioco e velocità ne ha fatte vedere poco: e qui, contro la Juve, non basta fare presenza. Spalletti al Real ci pensa eccome e cambia la sua Roma. Juan non va nemmeno in panchina, Ferrari gioca titolare in coppia con Mexes e il ballottaggio Panucci-Cicinho lo vincono nientedimeno che Tonetto e Cassetti: entrambi titolari. Dalla mediana in poi è la Roma pronosticata alla vigilia con Totti unica punta. Ranieri invece, che la Champions quest'anno la vedrà solo in tv, gioca tutto il meglio che ha e rimette in campo una Juve offensiva come quella vista a Roma nella gara d'andata. Avanti con il tridente Del Piero-Iaquinta-Trezeguet dunque e un centrocampo a tre con Zanetti in mezzo a Nedved e Camoranesi. La Juve parte a testa, il tridente messo in campo da Ranieri, che aveva già dato molto fastidio alla Roma all'andata, tradisce le intenzioni del tecnico che vuole i tre punti. La parte difensiva è tutta o quasi sulle spalle di Zanetti, vertice basso del rombo di centrocampo, che si piazza senza muoversi davanti alla difesa. bella partita, molto tattica con le due squadre racchiuse nel centro del campo più attente a non prenderle che a darle. La Juve sembra avere un po' più voglia e i primi affondi della serata sono di marca bianconera. Spalletti invece si è messo lì dietro e aspetta di colpire nelle ripartenze, con i due esterni di difesa molto bassi e il solo Tonetto a salire. Rispetto, gioco e rovesciamenti di fronte ma occasioni vere poca roba. Al 30' colpo di testa di Del Piero facile preda di Doni, poi nove minuti dopo miracolo del portiere giallorosso che chiude in angolo la girata al volo di Iaquinta ben servito in area da Trezeguet al termine di un contropiede. Anche qui Tonetto assente. Poi a un minuto dall'intervallo l'episodio che cambia la gara. Pizarro perde un pallone a centrocampo e innesca il contropiede juventino, Nedved è lanciato a rete e Mexes per fermarlo non può far altro che sdraiarlo al limite dell'area. Per Del Piero è quasi un rigore, Doni non è perfetto e la Juve è in vantaggio. La reazione giallorossa la stampa Legrottaglie sul palo a tempo scaduto. La Roma rientra col coltello tra i denti, la Juve senza Camoranesi e con Nocerino al suo posto: Ranieri si accontenta. Spalletti no e la sua squadra sembra aver più voglia. Dentro Giuly per uno spento Taddei e la Roma cresce. Mexes sfiora il palo di testa su angolo di Pizarro, Totti non arriva per un soffio sul traversone di Giuly a difesa battuta e la pressione della Roma sale, con i giallorossi che sembrano a un passo dalla svolta. Gran numero di Mancini ma Legrottaglie chiude bene. Ranieri mette Sissoko al posto del fantasma di Trezeguet, Spalletti Aquilani per un Pizarro troppo macchinoso. La Juve tiene botta, si chiude là dietro e resiste agli attacchi all'arma bianca dei giallorossi che a perdere questa partita non ci stanno. Ma lì davanti manca sempre qualcosa, Totti è l'ombra di se stesso. La svolta non arriva, il cronometro gira e Torino per Spalletti resta un tabù. Ora il Real, altro problema e con la Juve a -1 anche in campionato c'è poco da stare sereni.

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