Ronaldo fa crack, carriera finita

Ilfenomeno brasiliano urla, si tiene il ginocchio con entrambe le mani: intorno a lui compagni di squadra e avversari. Scena già viste. «É la stessa cosa dell'altra volta - ha affermato con certezza il giocatore Leonardo negli spogliatoi di San Siro. La mente torna indietro di otto anni, a quel maledetto 12 aprile. Allo stadio Olimpico c'è Lazio-Inter, è la finale di andata della Coppa Italia. Ronaldo torna a giocare dopo aver subìto un intervento al ginocchio destro: il giocatore è pronto a riprendersi lo scettro di miglior goleador del mondo - almeno assicura il professor Saillant che lo ha operato a Parigi - ma bastano sei minuti di gioco per capire che non è così. Ronie tenta un dribbling, poi crolla a terra. Il tendine rotuleo del ginocchio destro si rompe. Il Fenomeno torna più forte che mai, torna a giocare, vince il mondiale coreano del 2002 con il Brasile, e vola a Madrid. Nel 2007 decide di tornare a Milano. Questa volta la maglia è rossonera. Partecipa coma attore non protagonista al trionfo rossonero in Champions League contro il Liverpool: ha già partecipato alla manifestazione con il Real. Sogna di rifarsi nel Mondiale per club a Tokyo, ma anche qui un infortunio al polpaccio lo blocca. Nella notte di Yokohama Ronaldo è il cameraman ufficiale della squadra. Sogna altri successi, altri trionfi, ma ancora una volta si trova su una barella. «Come volete che stia?» ribatte Leonardo che lo ha accompagnato all'ospedale Galeazzi. «Adesso vedremo cosa fare, ma credo che sarà tutto molto veloce». Oggi verrà operato a Parigi dal professor Saillant. La prognosi prevista - per un infortunio del genere - sarebbe di nove-undici mesi. Ma Ronie soffre per una patologia alle ginocchia e questa volta sarà ancora più dura. Sarà difficile rivedere il Fenomeno su un campo di calcio. Fenomeno nel bene e nel male, campione di calcio e di sfortuna. Stavolta è finita davvero: tutti in piedi, esce Ronaldo.