Importante è avere idee chiare...
In questo caso, si è deciso di portare a termine una delle più bislacche operazioni, di quelle fatte su misure per fare imbufalire un po' tutti gli interpreti e tutti i possibili fruitori dello spettacolo settimanale prediletto dagli italiani. Già in partenza, programmare i due derby romani di mercoledì aveva suscitato incredule perplessità, ma qualcuno ha stabilito che si poteva fare di meglio, per esempio spostare l'orario d'inizio alle nove e un quarto di sera. Hanno pensato, forse, che ricorrendo la celebrazione del San Giuseppe, i tifosi fossero troppo appesantiti dai bignè alla crema per arrivare all'Olimpico in termini ragionevoli. Resta tuttora senza spiegazioni l'anticipo di un giorno della stracittadina torinese, ma forse nell'oroscopo è scritto che il martedì è meno pericoloso del mercoledì, doveroso prenderne atto come si trattasse di un dogma, vietata qualsiasi obiezione. Più imminente lo scandenzario del sabato dedicato alle protagoniste della Champions, forse l'Inter è ritenuta meritevole di qualche ora di riposo supplementare, giocherà dunque alle quattro, un paio di ore prima del Milan, la Roma si becca l'ennesina notturna, così impara a sollevare timide lagnanze. Chiaro che sia il ciclone televisivo a travolgere gli umori, ma anche il buonsenso, degli addetti alla programmazione, indicativo però che non una sola voce di consenso si sia levata a confortare scelte che è già benevolo definire bizzarre. L'Osservatorio prende atto, deciderà caso per caso: qualcuno osa sommessamente sperare che gli stadi offrano un meno desolante colpo d'cchio?