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Rugby Oggi al Flaminio sfida all'Inghilterra per confermare i progressi visti a Dublino Italia pronta alla battaglia

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In fondo, anche l'Italia è un cantiere affidato all'ing. Nick. I lavori sono in corso ma, come per il Flaminio, l'opera si va compiendo sotto ai nostri occhi. Dal campo del vecchio stadio progettato da Nervi basta alzare lo sguardo per accorgersi che l'effetto creato dall'ampliamento delle tribune sarà di grande impatto, una volta riempito di passione. Per la squadra vale lo stesso concetto. Mallett ha appena cominciato ad edificare la nuova casa azzurra ma basta spostare lo sguardo più in là per essere ottimisti. Serviva un n.10 e il ct arrivato da Western Province se lo sta costruendo. Andrea Masi ci ha messo un grande placcaggio, ottime mani e voglia di correre e giocare. Mallett garantisce che presto calcerà, completando tutte le dimensioni necessarie ad un mediano di apertura moderno. Travagli a Dublino ha fatto la sua parte, gli gioverà la fiducia dell'ambiente. Anche contro l'Inghilterra, mai battuta dall'Italia, i due giostreranno dietro ad un pack che non fa dormire il ct inglese Ashton. I nostri avanti, guidati da un Castrogiovanni nel pieno della sua maturità, si troveranno di fronte un reparto rimaneggiato. Il pilone Payne è di valore ma non ha l'esperienza del titolare Sheridan, discorso valido anche per le terze linee. Proprio in trincea gli Azzurri possono fare la differenza. Da rapidi set-up con gli avanti Mallett vuole sorprendere gli inglesi spostando il gioco all'esterno. Controllare le fonti del gioco significherebbe tagliare i rifornimenti a Wilkinson e Flood. Sarà indispensabile per evitare che possano azionare il «Vulcano» Vainikolo. Intanto,Bortolussi è chiamato a dare una risposta convincente dopo gli errori di Dublino. Per lui il match di oggi è già decisivo.

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